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Gli Azzurri vanno all'intervallo sotto 21-17, poi crollano nella ripresa
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L'Italia esce sconfitta 47-24 dal match di Sei Nazioni di rugby contro l'Inghilterra. A Londra, gli Azzurri restano in partita per più di metà gara, tanto che all'intervallo è "solo" 21-17 per i padroni di casa. Il 26-7 della ripresa, però, risulta decisivo per gli inglesi, trascinati dalle mete di Willis, Freeman, Sleightholm, Curry, Earl e Smith. Non bastano quelle di Capuozzo, Vintcent e Menoncello per la squadra di Quesada.
Il risultato dell'Allianz Stadium di Twickenham può trarre in inganno, ma l'Italia che perde 47-24 con l'Inghilterra lascia delle buone sensazioni. Innanzitutto perché non si fa travolgere dalla squadra che in fondo ha battuto pure la Francia e che resta in lotta per vincere il Sei Nazioni, in secondo luogo perché resta a contatto con una delle favorite per almeno metà gara, anche se le due mete di inizio ripresa tagliano subito le gambe alla squadra di Quesada. Il primo tempo è tutto un botta e risposta, con gli Azzurri chiamati a replicare agli acuti di Willis e Freeman: ci pensano Capuozzo e Vintcent, così al 31' è 14-14. L'equilibrio lo spezza Sleightholme con la prima delle sue due mete, ma Garbisi, perfetto nelle trasformazioni, riporta l'Italia a -4 (21-17) quando si va all'intervallo.
Il problema è che nel secondo tempo arrivano due mete nel giro di tre minuti: le trovano Curry, appena entrato al posto di Willis, e Smith, quasi infallibile nelle trasformazioni. Un doppio colpo che di fatto pone fine al match, con Sleightholme ed Earl che rendono più ampia la vittoria inglese. L'Italia riesce almeno a togliere lo 0 alla voce punti realizzati nella ripresa grazie alla terza meta azzurra della gara, quella di Menoncello. L'esito finale non cambia, ma la squadra di Quesada esce, seppur sconfitta, con le ossa meno rotte rispetto a quanto capitato dopo la Francia. E resta comunque penultima davanti al Galles, evitando per ora il fondo della classifica. Prossimo appuntamento con l'Irlanda il 15 marzo.