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Scardina ancora grave, ma in condizioni stabili: "Operazione andata bene"

Dopo l'intervento alla testa, il pugile resta sotto osservazione. La Procura di Milano monitora il caso

01 Mar 2023 - 17:03
 © italyphotopress

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Restano stabili le condizioni di Daniele Scardina, il pugile di 30 anni ricoverato all'Humanitas di Rozzano, nel milanese, dopo aver accusato un malore ieri al termine di un allenamento in palestra. Lo si apprende da fonti sanitarie. Il pugile, giunto in ospedale in codice rosso, è stato operato d'urgenza alla testa ieri sera dall'equipe di neurochirurgia cranica dell'Humanitas, un intervento definito "complesso" ma "tempestivo e tecnicamente riuscito". Il paziente, si apprende dalle stesse fonti "è in prognosi riservata, in condizioni stabili". Nelle prossime ore sarà possibile valutare l'evoluzione.

Intanto, amici e familiari del pugile, tra cui il fratello, si sono recati all'ospedale, in attesa di notizie sulle sue condizioni di salute. Il medico che lo ha in cura dovrebbe fornire maggiori informazioni ai parenti nel primo pomeriggio.

IL MEDICO: "BASTA UN MOVIMENTO BRUSCO"
Il professor Mario Ireneo Sturla, specialista in medicina dello sport e coordinatore sanitario nazionale della Federazione pugilistica, ha fatto il punto sull'incidente. "Nell'ambito di tutti gli sport ci possono essere problematiche relative a delle concussioni cerebrali dovute ad accelerazioni e decelerazioni - ha spiegato - , perché è sufficiente conoscere l'anatomia per sapere che ci sono queste vene a ponte che in seguito ad accelerazioni o decelerazioni brusche possono avere delle torsioni e produrre quelli che vengono chiamati ematomi sottodurali o emorragie cerebrali". Una condizione, questa, che può verificarsi "non soltanto nel pugilato, ma in qualsiasi tipo di sport". Su eventuali possibili cause, Sturla ha aggiunto che "basta un movimento brusco del capo per poter dare una torsione di queste vene a ponte e produrre un'emorragia".

"L'OPERAZIONE E' ANDATA BENE"
"Ci hanno detto che l'operazione di ieri sera è andata bene, stamattina alle 7 ci hanno confermato che il quadro era stabile, ma ora bisognerà aspettare le 48 ore canoniche per il risveglio". E' quanto ha raccontato all'ANSA Alessandro Cherchi, promoter di Daniele Scardina, il pugile ora in coma alla clinica Humanitas. "Fa parte del gioco - continua Cherchi - questo è uno sport in cui si prendono pugni in faccia, non si lancia una pallina. Ma le cause possono essere tante, magari Daniele era stressato in questa fase della preparazione atletica. Ogni caso è a sé, non dobbiamo aspettarci ogni giorno un pugile in coma". "Ieri Daniele si stava allenando come al solito, era in una sessione di sparring partner in preparazione per l'incontro del 24 marzo all'Allianz Cloud di Milano", ha aggiunto Cherchi. E ancora: "Io non ero presente, ma ho ricevuto un video in cui lo si vede scendere dal ring senza problemi, dopo aver scambiato con un altro professionista di origini egiziane. Ride e scherza con gli altri, fa ancora un po' di 'vuoto' (tecnica pugilistica senza un avversario, ndr) poi va via verso gli spogliatoi. Nessuna avvisaglia di malori. Per di più non era andato ko". A quel punto, secondo la ricostruzione dei presenti, Scardina ha accusato un dolore all'orecchio e poi è crollato al suolo.

LA PROCURA DI MILANO MONITORA IL CASO
La Procura di Milano sta monitorando, attraverso accertamenti medici, il caso. Subito dopo il trasporto in ospedale dell'atleta, è stato informato il pm di turno Alessia Menegazzo che, però, al momento non ha aperto alcun fascicolo. Dalle informazioni raccolte finora è confermata l'ipotesi di un malore. Inoltre, da quanto risulta, per ora non sono contestabili ipotesi di lesioni colpose, in quanto il 30enne si è sentito male negli spogliatoi dopo l'allenamento e non nel momento in cui era sul ring durante il combattimento. Anche se fosse accaduto sul tappeto da boxe, tra l'altro, ci sarebbe da valutare la scriminante dell'esercizio dell'attività sportiva e del consenso. La Procura, comunque, sta seguendo l'evoluzione della situazione ed è in attesa di ulteriori accertamenti medici.

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