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IL CASO GIUDIZIARIO

Schermitrice uzbeka violentata durante un camp a Chianciano Terme, rinviati a giudizio due giovani azzurri

Il gup di Siena Andrea Grandinetti ha accolto le richieste dei legali dei due sportivi durante l'udienza preliminare

di Marco Cangelli
11 Feb 2025 - 16:48
 © Getty Images

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A distanza di un anno e mezzo dal fatto, è iniziato a Siena il processo nei confronti di due giovani schermitori italiani, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una collega uzbeka nel corso di un camp a Chianciano Terme. La ragazza, all'epoca diciassettenne, avrebbe trascorso una serata in un pub della cittadina termale per poi ritrovarsi con dei lividi addosso l’indomani nella stanza da letto dei due giovani.

L'atleta uzbeka aveva quindi sporto denuncia nei confronti dei rappresentanti della Nazionale giovanile che ora saranno chiamati a svolgere un processo di rito abbreviato dopo la richiesta avanzata dai rispettivi legali e avvallata dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Siena Andrea Grandinetti. Il GUP ha inoltre ammesso come parti civili il Comune di Chianciano, la madre e la sorella della vittima, mentre ha respinto l'istanza di parte civile della Federazione Italiana di Scherma.  

"Il rinvio a giudizio è un obiettivo che ci eravamo promessi di raggiungere. È un fatto che è stato preso dal verso dovuto e ci ha consentito di perseguire la violenza sessuale - ha spiegato all'agenzia LaPresse l'avvocato di parte civile Luciano Guidarelli, legale della vittima. Il giudice si è riservato sull'azione riparatoria del danno".

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