L'ex-campionessa del mondo ci potrà andare ma solo a titolo personale ed a proprie spese
Il nì della Federscherma è l’ultimo capitolo del caso Errigo che turba la scherma italiana a 15 mesi dall’appuntamento olimpico. In soldoni, Arianna potrà tirar di sciabola, il 10 maggio a Tunisi, in Coppa del Mondo, come lei desidera perché il fioretto non le basta più e vuole avere un doppio binario da percorrere sulla strada per Tokyo in un clima di enorme concorrenza visto che, per fortuna, il serbatoio azzurro di talenti è sempre pieno. La mancata iscrizione, all’ultimo momento, alla prova di Seul di fine aprile nella sciabola, aveva buttato benzina sul fuoco della polemica (la Fis aveva già ribadito 1000 volte di volerla concentrata sul fioretto e basta) chiamando in causa anche gli avvocati di Arianna, pronti a rivolgersi al giudice in caso di mancata chiamata nella prossima gara di Tunisi.
La Federazione, attraverso i suoi avvocati, ha risposto ricordando che il fioretto resta – per i tecnici della scherma – ‘la disciplina per la quale l’atleta è ritenuta, allo stato, in grado di fornire le prestazioni di più alto livello’. Morale che ‘caso per caso la Federazione potrà autorizzare Arianna Errigo, su sua richiesta, a prendere parte alle competizioni individuali di sciabola’. In sostanza, la ex-campionessa del mondo a Tunisi ci potrà andare ma solo a titolo personale ed a proprie spese, grazie anche al fatto che non è in calendario, in parallelo, la Coppa del Mondo di fioretto che invece, questo fine settimana, la impegnerà a Tauber, in Germania, e qui con la benedizione di Federscherma e Coni.