L'azzurro, che ha iniziato poco più di un anno fa, in esclusiva a Sportmediaset.it: "Pantani mi ha ispirato, io amo massacrarmi di fatica"
Quelli come lui, generalmente, vengono definiti predestinati. Immaginate di iniziare a praticare un nuovo sport e poi, soltanto 15 mesi dopo avere cominciato, ritrovarvi nel massimo evento sportivo del mondo a duellare con i migliori atleti viventi. E' la storia di Cristian Toninelli, senza la mano destra sin dalla nascita, che alle ormai imminenti Paralimpiadi (venerdì la cerimonia di apertura) difenderà il tricolore nello sci nordico. "Il 17 dicembre 2016 ho messo per la prima volta gli sci ai piedi - racconta il 29enne a Sportmediaset.it -. Alla fine della scorsa stagione mi hanno visionato gli allenatori della nazionale paralimpica e nell'estate 2017 ero al raduno". Tutto semplice? Più che altro tutto molto fluido e forse già scritto da qualche parte nell'universo, visto che quanto accaduto sembra un disegno del destino: "Io sono un geometra e circa un anno e mezzo fa mi sono dimesso per giusta causa da dove lavoravo - spiega -. Ho deciso di prendermi qualche mese di tempo per me ed è proprio in quel periodo che ho conosciuto la Polisportiva disabili Valcamonica, che mi ha indirizzato verso lo sci di fondo e dalla quale è partito tutto".
L'atleta di Pian Camuno (Brescia) - unico azzurro a rappresentare l'Italia nello sci di fondo (categoria standing) - gareggerà nello sprint, nella 10 km e nella 20 km. Uno sforzo stremante, reso ancora più complicato dal solo bastoncino a disposizione per la spinta e l'equilibrio. "Ma io sono un amante degli sport di fatica - racconta -. Quando vedevo Marco Pantani in salita, io andavo fuori di testa. Quando vedo quelli che corrono le maratone, io mi emoziono. Sei tu contro te stesso. Sei tu contro la fatica che stai facendo. E lo sci di fondo è un po' così. Ti devi massacrare di allenamento perché, altrimenti, non lo farai mai. E' per questo motivo che a me affascina così tanto".
Un piacere, lo sci di fondo, che in pochissimo tempo l'ha portato fino a PyeongChang, dove l'obiettivo è superare il suo migliore risultato ottenuto in Coppa del Mondo (15.mo posto nella 20 km in Germania): "Per ora, solo per ora, è già un miracolo essere in Corea - dice Toninelli -. So bene che qui c'è gente più forte di me. Io punto a migliorarmi ancora e se poi dovesse arrivare anche qualcosa in più...". Nel suo futuro, con ogni probabilità, ci sarà anche il biathlon: "Mi piace perché sparo da quando sono ragazzino - svela -. Sono cacciatore e figlio di un cacciatore. Da ragazzino andavo a caccia con mio papà e sparo anche discretamente bene. Ora dobbiamo solo perfezionarlo in pista e vedere come va. Il biathlon è la mia massima aspirazione".