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ALPINISMO

Tempo da lupi per le aquile di CAI Eagle Team. Della Bordella: "Questa è la Patagonia!"

L'alpinista varesino racconta in esclusiva a Sportmediaset il programma della spedizione-progetto sulle Ande della Patagonia

di Stefano Gatti
30 Gen 2025 - 15:29
 © Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

Le aquile del progetto CAI Eagle Team sono pronte a spiccare il volo verso le pareti granitiche della Patagonia. Stiamo parlando dei sei giovani alpinisti (quattro ragazzi e due ragazze) della spedizione promossa dal Club Alpino Italiano e guidati sul campo da Matteo Della Bordella, autorità indiscussa quando si parla delle montagne "alla fine del mondo" della catena andina.

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

Già da alcune settimane in Sudamerica per preparare il terreno ai sei finalisti (o meglio ai prescelti) di un cammino formativo lungo due anni, l'ex presidente dei Ragni di Lecco ha... scaldato gli appigli scalando la via Potter-Davis con Mirco Grasso sulla Aguja Poincenot, aprendo "Quién sigue?" in cordata con lo stesso Grasso e con Alessandro Baù, quindi lanciandosi in tentativo ad alto tasso d'avventura - a preannunciare l'ondata di maltempo poi puntualmente arrivata - sul Cerro Piergiorgio con il collega "Ragno" Matteo "Giga" De Zaiacomo, attuale presidente del sodalizio lecchese. Per MDB questa è la quattordicesima campagna alpinistica in Patagonia nell'arco degli ultimi quindici anni, con una sola defezione a causa dell'emergenza sanitaria mondiale di inizio decennio.

© Getty Images

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Ora è tempo di dare il via alla fase operativa del progetto Eagle Team con la "reunion" di tutto il gruppo al campo base nel villaggio di El Chaltén. Il famigerato maltempo patagonico (con raffiche di vento fortissimo e tanta neve) ci sta già mettendo lo zampino ma la "chiamata all'azione" è sempre dietro l'angolo. Occorre stare pronti a scattare: la storia di queste montagne insegna che la chiave del successo risiede spesso nel tempo di reazione alle le brevi finestre di bel tempo, da massimizzare con precisione... chirurgica. Da questo punto di vista, la relativa vicinanza della base logistica di El Chaltén alle pareti è un fattore favorevole. Successo alpinistico a parte, non bisogna nemmeno dimenticare che lo spirito della spedizione Eagle Team è l'esperienza sportiva e umana, prima ancora della riuscita in vetta.

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

In attesa delle prime notizie di azione in parete, abbiamo raggiunto telefonicamente Della Bordella per un primo giro d'orizzonte (nuvoloso...) ali blocchi di partenza di un progetto destinato a concludersi ai primi di marzo e poi a sfociare in un docufilm a cura di Sportmediaset che andrà poi in onda ai primi di maggio su Focus TV (canale 35).

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

Sportmediaset: Matteo, sei in attesa dell'arrivo dei tuoi allievi ma a precederli (e ad accoglierli) è stata una forte ondata di maltempo. Quali sono le previsioni per il via delle operazioni?

Matteo Della Bordella: Devo dire che negli ultimi giorni il tempo è stato davvero pessimo... Vento forte, tanta neve sulle montagne intorno a noi, un vero e proprio" treno di perturbazioni": una dopo l'altra. Le previsioni non sono granché promettenti per almeno un'altra decina di giorni, ma noi abbiamo tempo: tutto il mese di febbraio. Intanto sono in attesa dell'arrivo dei ragazzi: un paio di loro sono già da qualche giorno in Sudamerica, gli altri arriveranno nella serata di venerdì 31 gennaio, penso piuttosto provati dal lungo viaggio. Poi ... all'alba del primo giorno di febbraio faremo un primo meeting per riassumere il programma iniziale di noi dieci alpinisti. Abbiamo già previsto di dividerci in tre cordate: una avrà come tutor Massimo Faletti e sarà completata da Giacomo Meliffi e Marco Cordin, nella seconda ci saranno Luca Ducoli, Alessandra Prato e Silvia Loreggian come punto di riferimento. La terza sarà formata da Dario Eynard e Camilla Reggio, con me e Luca Schiera (diretto successore di Della Bordella alla guida dei "Ragni della Grignetta", ndr) come tutor. Abbiamo già le idee abbastanza chiare sui nostri obiettivi ma poi qui tutto - per tornare su quanto detto all'inizio - resta legato al meteo. È necessario adattarsi e stare pronti.

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

SM: Matteo, sulla scorta di quanto tu hai testimoniato nelle tue precedenti esperienze in Patagonia, mi sembra di poter dire che lì da quelle parti per portare a casa un buon risultato occorre mettersi nelle condizioni di sfruttare al massimo finestre di bel tempo che sono imprevedibili (soprattutto a livello di durata) almeno quanto le fasi di maltempo. È corretto?

MDB: È proprio così! In Patagonia ci sono anni più favorevoli di altro ma di norma il tempo è brutto. Poi appunto dipende di anno in anno, di stagione di scalata in stagione di scalate. Si possono verificare finestre di bel tempo consistenti, che permettono di scalare via da più giorni e altre invece molto brevi e allora... è davvero molto molto tosto. Il gioco è questo!

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

© Archivio fotografico Matteo Della Bordella

SM: Nel caso si debbano trascorrere più giorni consecutivi di inattività (o magari settimane), come occupate il tempo, anche dal punto di vista del mantenimento della motivazione di fondo?

MDB: Contrariamente a quello che si è portati a pensare, questo non è mai un problema. Prima di tutto allenandosi costantemente, scalando nelle vicinanze di El Chaltén, su falesia o boulder. Alla fine devo dire che anche il tempo dell'attesa passa velocemente e non ci si annoia mai. Io sono arrivato qui alla fine dello scorso mese di dicembre. Il tempo è stato decente nella prima metà di gennaio e sono riuscito a togliermi qualche soddisfazione con i miei colleghi e amici Mirco Grasso, Alessandro Baù e Matteo De Zaiacomo. Poi il meteo ha virato sul brutto più meno dall’inizio della terza decade di gennaio e non ci sono grosse chance di un'inversione di tendenza nelle prossime due settimane, ma poi qui fare previsioni realistiche oltre i dieci giorni è davvero impossibile!

© Getty Images

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