A luglio l'atleta piemontese si metterà alla prova dal capoluogo ligure alla vetta del Monte Bianco
di Stefano Gatti© Ufficio Stampa
Prima la bici da corsa, poi gli sci: duathlon molto particolare e ad altissima intensità per Marcello Ugazio sulla rotta da Genova al Monte Rosa. Il forte atleta piemontese si è regalato un fine settimana decisamente impegnativo e fuori dal comune 242 chilometri e 5500 metri di dislivello positivo per collegare la costa del Mar Ligure con la seconda vetta delle Alpi. Più precisamente la città di Genova e quota zero sul livello del mare con i 4554 metri di quota della Capanna Margherita (il rifugio più alto d’Europa), solo ottanta di meno di Punta Dufour: la più alta del gruppo del Monte Rosa, appunto. Una missione a sè stante ed al tempo stesso... con vista su quella da Genova al Monte Bianco Marcello affronterà a luglio.
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Per il portacolori del Team SCARPA la performance portata a compimento il terzo fine settimana di aprile era tutt’altro che fine a se stessa assumendo invece il senso ed i contorni di una vera e propria generale in vista dell’impresa che attende il giovane piemontese la prossima estate. In una data ancora da stabilire nel corso del mese di luglio, Marcello alzerà ulteriormente il livello della sfida, sull’ancor più impegnativo itinerario che separa il capolouogo ligure dai 4810 metri della vetta del Monte Bianco, punto culminante dell’intero arco alpino.
Vale sempre la pena ricordare che performances di questo genere non hanno lo status di record ufficiali. Si preferisce in questo caso parlare (ed è più corretto farlo) di “FKT”, acronimo che sta per “Fastest Known Time” (miglior tempo conosciuto).
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Tonando al presente, Ugazio ha portato a termine il tragitto Genova-Monte Rosa (prima in bici, poi sugli sci) in dodici ore, 19 minuti e 36 secondi, abbassando di due ore e dodici minuti il precedente primato (nel format Bike&Ski) appartenente all’endurance biker Nico Valsesia. A complicare ulteriormente il compito di Marcello è stato il maltempo che lo ha accompagnato lungo l’intera distanza. La salita alla vetta è stata gestita con l’apporto di due grandi compagni di cordata: Stefano Venturato e Maurizio Zaniroli.
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Skyrunner di classe e in particolare verticalista di primo livello, il "nostro" ha affrontato una prova lungo un itinerario da 5500 metri di dislivello (più o meno equivalente a quello in programma sul Monte Bianco). La missione estiva allungherà però il passo in termini di distanza da coprire: 320 chilometri, un’ottantina in più rispetto alla recentissima prova generale. Marcello la affronterà con la bici per poi passare - una volta ai piedi del gigante alpino - alla modalità trail e skyrunning, prima del tratto finale all’insegna dell’alpinismo. Anche in questo caso il riferimento è rappresentato da Nico Valsesia che - esattamente dieci anni fa - portò a termine la missione nel tempo di sedici ore, 35 minuti e 52 secondi.
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