La 34enne di Anterselva ha fissato gli obiettivi in vista del finale di stagione
di Marco Cangelli© Getty Images
Dorothea Wierer sta vivendo un momento complicato dopo l'ennesimo malanno che l'ha rallentata ai Mondiali di biathlon. La 34enne di Anterselva ha dovuto saltare la mass start iridata, tuttavia non ha intenzione di arrendersi, complice soprattutto l'avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 dove Wierer vivrà l'ultimo grande appuntamento della carriera. Un sogno che la finanziera altoatesina proverà a realizzare prima di dire addio alle gare, come raccontato in occasione della visita al Galaxy Experience Space di Samsung in Piazza Duomo a Milano.
Come sta dopo i problemi riscontrati ai Mondiali?
Non sono ancora guarita al 100%. Non mi sto allenando perché devo ancora riprendermi del tutto. Ci sono ancora tre settimane di Coppa del Mondo e per Nové Město spero di esser pronta. Non è il massimo della preparazione, però mi dispiace per come siano andati i Mondiali a causa della salute. Non era nelle mie mani stavolta il destino e devo accettare per com'è andata.
Ha patito il rientro dopo lo stop di quest’estate?
Ho fatto uno stop di due mesi, ma quando hai tantissimi anni di allenamento alle spalle non è così tragico. Magari fai fatica le prime due settimane, ma poi rientri subito perché il nostro corpo è abituato ad allenarsi per anni e non cambia nulla se si ferma per una pausa prolungata.
Gli exploit di Michela Carrara danno fiducia al futuro anche al femminile?
A livello d'età, Michela è al massimo delle sue possibilità. Dai 25 ai 30 anni la maggior parte degli atleti ha la miglior condizione. Lei ha fatto molto bene, sono contenta che abbia fatto quello step in più al tiro perché sugli sci è sempre stata forte. Credo che le abbia dato fiducia in sé stessa. Spero far un ulteriore passo in avanti e spero che possa migliorarsi nei prossimi anni.
All’Italia è mancata Lisa Vittozzi in questa stagione?
All'inizio erano un po' preoccupati in squadra, però quando iniziano le gare, tutti si focalizzano su sé stessi e si cerca di dare il massimo. Speriamo si riprenda presto perché non abbiamo tantissimi atleti e ognuno vale moltissimo. Speriamo che torni il prossimo anno.
Come ha vissuto il podio di Tommaso Giacomel?
È stato sicuramente molto bello vederlo salire sul podio, non solo per noi atleti, ma anche per i tecnici. Servono sempre gare così per dare a tutti motivazione, visto che lavoriamo moltissimo e ci troviamo ad affrontare uno sport crudele. A volte capita di incappare in giri di penalità che ti tolgono il podio. È uno sport difficile perché devono combaciare entrambe le parti, sia lo sci che il tiro. Lui è bravissimo, quindi avrà ancora tanti anni di successi.
Come affronterà quest’ultima parte di stagione?
Innanzitutto vorrei guarire. Sto prendendo il cortisone visto che gli antibiotici non bastavano. Intanto faccio ancora un po' di giorni di pausa. Spero di riprendermi e tornare subito in forma. Il corpo non è una macchina, quindi non posso saperlo come andrà, ma spero sicuramente di farcela per Nové Město.
Come si preparerà in vista delle Olimpiadi?
Bisogna esser molto intelligenti da un punto di vista organizzativo, quindi avremo tanti impegni in più avendo i Giochi in casa. Io sono abituata a questi ritmi, ma immagino che il prossimo anno sarà ancora più intenso e concentrarsi alla perfezione dal punto di vista degli allenamenti, del recupero e incastrare tutti i giorni al meglio. Spero così di arrivare in forma a febbraio, ci metterò il massimo anche se non posso programmarlo.
Cosa farà dopo le Olimpiadi?
Ho tanti progetti in mente, ma prima voglio prendermi una pausa per elaborare tutto quello che è successo negli ultimi anni. Chiaramente ho tante possibilità e quindi vedremo. Intanto devo far una vita normale perché dopo vent'anni che sono in giro, sicuramente ne ho bisogno