La 26enne di Belgirate ha seguito le orme del padre, skipper dell'imbarcazione di Raul Gardini, ed è diventata la prima ragazza a entrare nel team di tecnici tricolori
di Marco Cangelli© Ufficio Stampa
La passione per la vela scorre nelle vene di Clelia Sessa da quando era una bambina. Dopotutto avere un padre che ha guidato il Moro di Venezia I, storica imbarcazione che ha aperto la strada all'equipaggio di Raul Gardini verso l'America's Cup, era impossibile non incappare nella corsa alla Coppa delle Cento Ghinee. Quasi come se fosse scritto nel destino, solo che in quello della 26enne piemontese non c'era un posto su un'imbarcazione, ma all'interno della squadra di meccatronica di Luna Rossa Prada Pirelli.
La verbanese è divenuta la prima donna a entrare a far parte del settore tecnico del sindacato tricolore offrendo tutta la propria esperienza in barca nonostante la giovanissima età. Un percorso quasi obbligato visto che Clelia ha iniziato a regatare sin da bambina. "Sono cresciuta in barca, sul lago Maggiore. Mio padre è stato il comandante de Il Moro di Venezia e la mia famiglia è proprietaria di una società nautica a Belgirate. Ho iniziato ad andare in vela a 5 anni e mio padre è sempre stato il mio allenatore. Quando ero piccola alla mattina uscivamo di casa insieme e, se c’era un buon vento, decidevamo di andare in barca. Ogni tanto anche saltando scuola - spiega Sessa in un'intervista al Corriere Torino -. Ho iniziato a regatare sugli Optimist partecipando a varie competizioni, tra cui i campionati italiani. Poi sono arrivati i mondiali, l’ultimo nel 2021 con il Moth a Malcesine. Programmo di competere anche il prossimo anno".
Il colpo di fulmine con Luna Rossa è arrivato nel 2022 quando, in occasione di una regata di 69F in programma a Cagliari, ha avuto un colloquio con l'equipaggio italiano ed è entrata a far parte a tutti gli effetti di una squadra che punta a portare nel Bel Paese il trofeo velistico più importante del mondo. "Il mio team lavora sulla progettazione, sul testing e, infine, sulla gara. Ci occupiamo di sistemi onwater FCS, gestendo un sistema che unisce idraulica ed elettronica, quindi lavoriamo su software e hardware trattando anche elementi come biciclette, flaps e timone. Il lavoro prevede un continuo contatto con l’imbarcazione. Dove è Luna Rossa Prada Pirelli ci sono anche io - sottolinea Sessa -. Non ho mai voluto fare la velista e basta, al contrario ho sempre desiderato entrare nel vivo di questo sport: capire la barca, idearla nei dettagli e gestirla. La Coppa America è il sogno di ogni velista, ma immaginare di farla nel mio ruolo è spettacolare. Ho seguito Luna Rossa Prada Pirelli dai primi step della progettazione fino alle gare in corso. In competizione monitoriamo i dati e regoliamo i parametri, si tratta di un lavoro stressante ma fondamentale. Devo dire però che non esiste ansia per una regata difficile. Anche le condizioni più estreme non riescono a smorzare quel lato di divertimento che è sempre presente".
Seguendo proprio le orme del padre, Clelia ha imparato che non si può mai darsi per vinti e soprattutto come sia necessario partire proprio da zero per raggiungere i propri obiettivi, anche quelli che sino a qualche mese prima potevano apparire impossibili, come vedere una ragazza in un team di meccatronica: "Sento di rappresentare tutte le donne che, per la prima volta, entrano in un settore. È una soddisfazione. Penso alla mia nipotina, che ora ha due anni. Mi piace pensare che, se lei vorrà fare questo mestiere, avrà già un percorso tracciato. Tutto ciò vale per lei ma anche per le altre professioniste che vorranno entrare in questo mondo - conclude la velista piemontese -.Non bisogna mai smettere di crescere. Anche quando si ritiene di aver trovato la configurazione perfetta, anche quando si è convinti di aver fatto bene, non bisogna mai fermarsi al risultato ma cercare di migliorarsi sempre di più. Un altro consiglio: avere il carattere più aperto possibile. Capita di dare una risposta sbagliata o, ancora peggio, di riceverla. Ma non bisogna mai farsi offuscare dal momento. È meglio accogliere le critiche e lavorare con positività per la squadra".