Il CEO di Emirates Team New Zealand ha fatto una valutazione della situazione in un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di SportMediaset
di Marco CangelliLe finali della Louis Vuitton Cup devono ancora iniziare, ma in casa Emirates Team New Zealand si guarda già all'America's Cup. I detentori del titolo stanno svolgendo il ruolo di spettatore interessato in vista del ritorno in acqua in programma il prossimo 12 ottobre e che potrebbe vedere l'equipaggio oceanico affrontare Luna Rossa Prada Pirelli. Una sorta di remake di quanto già accaduto nel 2021 in cui crede fortemente Grant Dalton, CEO del sindacato neozelandese.
"Se dovessi scegliere fra Luna Rossa Prada Pirelli e INEOS Britannia, da un punto di vista sentimentale vi direi la prima. Quando nel 2017 abbiamo vinto a Bermuda, molti membri di Luna Rossa lavoravano con noi, ma mi fanno paura perché sono un team fortissimo - spiega Dalton in un'intervista esclusiva ai microfoni di SportMediaset -. Motivo per cui se dovessi decidere preferirei avere INEOS Britannia come avversaria, forse perché hanno punti più fragili essendosi migliorati velocemente. Luna Rossa ha un pacchetto molto forte e molte certezze, motivo per cui ci troveremo ad affrontare loro".
Grant ha parlato inoltre, in qualità di CEO dell'America's Cup, della decisione di riportare la competizione in Europa venendo prontamente ripagato complice la grande attenzione del pubblico locale, ma non solo: "Penso sia stata la scelta più corretta in quel frangente perché l'economia neozelandese e i neozelandesi sono usciti con le ossa rotte dal periodo Covid. Questa è stato uno delle ragioni iniziali perché abbiamo portato l'America's Cup a Barcellona, affinché una competizione con grandi squadre come Luna Rossa potesse continuare a sopravvivere - spiega il numero 1 della kermesse velistica -. Oltre a ciò va presa in considerazione l'aspetto televisivo e i grandi ascolti che questa competizione porta con sè. A quel punto è subentrata anche la questione del fuso orario al fine di soddisfare sponsor e pubblico. È interessante notare come in Italia venga seguita da un numero maggiore di persone rispetto a qualsiasi altro grande evento".
Proprio in questa edizione l'America's Cup si è aperta anche al mondo femminile creando una competizione ad hoc con equipaggi composti esclusivamente da veliste. Una nuova strada che non esclude che in futuro possa vedere la partecipazione di equipaggi misti per la conquista del trofeo più importante del mondo.
"La tecnologia e il cambiamento sono una costante per un'azienda come la nostra e certamente la diversità e la sostenibilità sono due aspetti a cui teniamo particolarmente. Abbiamo creato la Puig Women's America's Cup perché sinceramente volevamo dare importanza al mondo femminile e farlo attraverso l'inserimento di quote obbligatorie nei team maschili non ci sembrava una mossa vincente - evidenzia Dalton -. Stiamo valutando se in futuro ci possa esser l'inserimento di veliste negli equipaggi maschili, ma da quel punto di vista va fatto anche un lavoro tecnico, tuttavia credo fermamente nella Puig Women's America's Cup e penso che emergeranno nuovi talenti dalle prossime generazioni".
Gli stessi talenti sono anche quelli che potrebbero arrivare dall'Unicredit Youth America's Cup, altra competizione nata proprio nel 2024 e che sta vedendo Luna Rossa Prada Pirelli giocarsi immediatamente il titolo: "Guardando l'Unicredit Youth America's Cup posso dire che l'Italia abbia un futuro enorme visto il dominio totale di Luna Rossa. Quindi, indipendentemente che vinca o che perda questo trofeo, Luna Rossa sa di aver scovato diversi talenti per il futuro - conclude Dalton -. Basti vedere Emirates Team New Zealand come abbia lavorato parecchio per individuare questi talenti rari e uno di questi è Peter Burling, emerso nel 2017 e ora timoniere della squadra".