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LOUIS VUITTON CUP

Luna Rossa Prada Pirelli, Max Sirena crede nella rimonta: "Qui dentro ci sono tre anni e mezzo della nostra vita. Possiamo farcela"

Lo skipper e team director dell'equipaggio tricolore ha confermato il proprio ottimismo in vista della doppia sfida con INEOS Britannia 

di Marco Cangelli
04 Ott 2024 - 10:52

Max Sirena non vuole arrendersi prima che la matematica non lo condanni definitivamente. Lo skipper e team director di Luna Rossa Prada Pirelli crede fermamente nella forza dei suoi ragazzi e pretende da loro una settima giornata di finali di Louis Vuitton Cup perfetta, sufficiente per pareggiare nuovamente i conti con INEOS Britannia e giocarsi il tutto per tutto nella giornata di sabato 5 ottobre. 

Nulla è scontato nella vela e per questo motivo il tecnico riminese è convinto che i sacrifici svoltisi in questi anni possano tramutarsi in una splendida rimonta: "Dovete capire che dietro questa barca ci sono tre anni e mezzo di vita. Abbiamo perso due regate, ma come le abbiamo perse possiamo anche vincerle. Quindi non è cambiato niente per noi. Abbiamo vinto con la barca attaccata con lo scotch. Poi è normale, ci sarà uno che vincerà e uno che perderà, se perderemo noi capiremo cosa potevamo fare meglio: perché sicuramente se perderemo qualcosa di meglio lo dovevamo fare, no? - ha commentato Sirena in un'intervista rilasciata a La Repubblica -. Dedichiamo anima, corpo e cuore a questo lavoro, quindi andremo in acqua con l'obiettivo di vincere due regate. Poi se ce la faremo saremo degli eroi, se non ce la faremo...dei c... Ma non si può pensare che sia sempre un fallimento se uno perde. Non voglio giustificarmi, però così non aiutiamo lo sport, non aiutiamo i giovani a crescere".

Il romagnolo è inoltre tornato a parlare del discorso andato in scena dopo la doppia sconfitta con INEOS Britannia spiegando come l'idea sia nata per motivare la squadra a dare di più e a trovare quella coesione che gli ha permesso di andare oltre i numerosi ostacoli che si sono presentati nel corso delle regate andate in scena a Barcellona: "Ho fatto quel meeting per rispetto nei confronti dei membri del team, non per me. Siamo dei privilegiati, facciamo il lavoro che amiamo, ci pagano e in cambio diamo tutta la nostra vita. Qua dentro passiamo 24 ore al giorno, viviamo forti emozioni, tensioni, perché ci chiamiamo Luna Rossa. Non è, con tutto il rispetto, come dare un calcio al pallone - ha aggiunto Sirena - Gli inglesi sono un team fortissimo, con una marea di persone ingaggiate. Non hanno problemi di budget, sono andati in finale contro di noi la scorsa volta. Era solo una questione di tempo il fatto che arrivassero. Qui ci sono Spithill, Bruni, Ainslie, Slingby, Outteridge, il meglio. E sono partiti tutti da barche tradizionali. Cosa risponderebbe Verstappen se gli dessero la macchina di Ascari?".

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