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AMERICA'S CUP

Luna Rossa Prada Pirelli, Voltolini crede nella finale: "Tre anni fa New Zealand era più veloce, questa volta è un'altra storia"

Il cyclor e boat captain piacentino ha raccontato le sensazioni che si provano all'interno del team italiano durante la corsa all'America's Cup

di Marco Cangelli
24 Set 2024 - 10:19

Enrico Voltolini non teme nessuno nella corsa alla 37a America's Cup, anche perché è consapevole della forza che Luna Rossa Prada Pirelli potrà sprigionare da qui all'eventuale scontro diretto con Emirates Team New Zealand. Alla seconda campagna dopo quella del 2021 ad Auckland, il velista piacentino svolge il doppio ruolo di cyclor e boat captain occupandosi non solo di sprigionare energia sui pedali, ma anche di sistemare il fiocco diventando una sorta di "tuttofare" forte della sua laurea in ingegneria nautica. 

"Vedo barche imprevedibili, molto vicine in termini di performance e regate incerte, basta un zero virgola di vento in più o in meno e non riesci a virare. Conta regatare bene, partire bene e sperare che non ci siano condizioni così estreme - ha spiegato l'emiliano in un'intervista a La Repubblica -. Tre anni fa le barche erano totalmente diverse e TNZ era molto più veloce. Ora no, abbiamo la consapevolezza che sarà un’altra storia".

Questa sicurezza si è percepita anche nelle sfide contro NYYC American Magic dove l'imbarcazione italiana ha rischiato l'eliminazione complice anche un problema al sistema di regolazione della randa che ha costretto il sindacato tricolore ad alzare bandiera bianca e rimandare l'appuntamento con la finale. "È stata una bella prova, e ci è stato utile regatare con gli americani invece che con Alinghi che è stata scelta da Ineos: perché ci hanno messo alla prova, ci hanno fatto provare quella che è la vera pressione e ora ci sentiamo più forti. Gli ultimi due-tre giorni erano stati piuttosto pesanti dal punto di vista emotivo, pensavamo di chiudere facilmente, invece è stata molto più dura - ha concluso Voltolini -. Ma io non ho mai temuto. Ovviamente mi è dispiaciuto perdere quella regata perché eravamo davanti, stavamo incrociando bene. Ma sapevo che una notte sarebbe bastata e avanzata per sistemare tutto. Finché non lo vivi non puoi immaginare cosa può fare uno shore team di Coppa, la potenza di fuoco è incredibile per uomini capaci di andare avanti per trentasei ore. Poveri, erano distrutti". 

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