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L'Italbasket del futuro e l'esempio di Nicola Akele

Il 29enne giocatore della Virtus Bologna ha giocato con lo spirito e l'energia di un ragazzino: la sua prova contro l'Ungheria rilancia la sua candidatura per un posto a Eurobasket

24 Feb 2025 - 09:44
 © FIBA

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"In questi giorni i ragazzi hanno vissuto un’esperienza che nei club non sempre hanno: qui avevano responsabilità vere, dovevano essere protagonisti. E hanno dimostrato di poterlo fare": le parole di Gianmarco Pozzecco, al termine del 67-71 incassato a Reggio Calabria con l'Ungheria, non erano dirette esplicitamente a Nicola Akele. Il CT di Italbasket si riferiva più ai giovani, ai tanti Under25 convocati in questa finestra FIBA utile solo a conquistare il 1° posto del Gruppo B di qualificazione a EuroBasket 2025, riuscendoci con una prova di grande personalità già con la trasferta a Istanbul.

17 punti (3/3 da 2, 3/5 da 3, 2/2 ai liberi), 3 rimbalzi e 1 assist, 18 di valutazione e +20 di plus/minus in 24'32": l'impatto dalla panchina del veterano di questo gruppo non è bastato per completare la festa del PalaCalafiore di Reggio Calabria, tutto esaurito per capienza e affetto per gli Azzurri. Che sia "solo" l'effetto della seconda paternità - dopo Joya Nicole, è arrivata Asa a metà gennaio, in concomitanza con la trasferta delle Vu Nere a Monaco di Baviera - o l'ennesima dimostrazione di quanto Akele, impiegato con buon minutaggio dalla panchina nel ruolo di 4, può essere un fattore di energia e dinamismo in grado di cambiare tante partite di buon livello?

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Fa impressione valutare la differenza tra quando, nella serata dell'esordio di Saliou Niang con Italbasket, il ruolo di ala grande azzurra fosse ricoperto dal 29enne nato a Treviso e quanto si è invece visto nei 14'58" di Luca Severini, partito in quintetto titolare ma che si è trascinato il complicato periodo vissuto a Tortona anche in Nazionale: l'Italia ha vinto di 20 punti i minuti Akele sul parquet, l'Ungheria ha vinto di 22 le porzioni di gara con Severini in campo. Un discorso simile è applicabile anche al 67-80 di 3 giorni prima nella capitale turca: vittoria di 1 punto della Turchia nei minuti di Severini, vittoria dell'Italia con 14 lunghezze di scarto con Akele ad accompagnare Diouf o Caruso nelle lotte sotto canestro.

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Col preventivato rientro di tutti gli uomini di NBA ed Eurolega a disposizione di Pozzecco, è complicato immaginarsi Akele tra i 12 che comporranno il roster di EuroBasket 2025. Per gettare però le fondamenta di un progetto solido, duraturo, sostenibile nel lungo periodo, le finestre FIBA hanno dimostrato negli ultimi anni quanto l'apporto di elementi che vedranno notevolmente ridimensionato il proprio coinvolgimento negli appuntamenti che contano sia fondamentale.

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Lo è per mostrare l'esempio ai talenti destinati a un lungo avvenire; lo è per mantenere "i giusti comportamenti", citando un altro CT della Nazionale; lo è per dare quel contributo di movimento e corrette letture richiesto dal sistema del Poz, che si autoalimenta con strappi e parziali possibili solo col massimo sforzo collettivo. E Nicola Akele, sin dai tempi con Cremona e Treviso ma soprattutto dal biennio bresciano con coach Magro, è il prototipo ideale. Chissà che l'ala cresciuta nella Reyer non possa ora rinnovare la propria candidatura anche per qualche possesso in più in Virtus, per una rotazione di italiani da consolidare in vista dell'annunciata lotta per lo Scudetto.

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