I talenti Faye e Grant e il progetto Casa Biancorossa: Reggio Emilia guarda al futuro, con il manager Coldebella: "Investiamo molto nel settore giovanile e guardiamo all'Europa"
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La Final Eight di Coppa Italia ha messo ancor più in luce il progetto giovane e proiettato al futuro di Reggio Emilia. La regia, dopo la salvezza sofferta della scorsa stagione, è stata affidata a Claudio Coldebella, manager con diverse esperienze europee da giocatore (in Grecia, tra Bologna e Milano) e da dirigente (in Russia). Giocatori giovani e promettenti, ma anche investimenti sulle strutture, col progetto "Casa Biancorossa".
In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport Coldebella ha parlato dei pilastri del disegno della Unohotels, che in estate ha mantenuto solo capitan Vitali in una rivoluzione che ha portato coach Priftis alla guida e cinque americani in squadra. "Non ho guardato ai passaporti, ma a come potessero sposarsi con una nuova cultura di gioco e organizzazione societaria. Per Reggio questa stagione è una ripartenza che deve guardare al futuro, con scelte oculate. Ci sta perdere male alcune trasferte, come capitato, ma oggi la squadra ha una sua identità e il pubblico di Reggio, maturo e competente, lo riconosce".
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La scommessa simbolo di questo progetto, ovviamente, è Momo Faye. "Sta completando la sua formazione da italiano, ha 19 anni e all'esordio in Serie A sta facendo buoni numeri. E poi c'è Sasha Grant, italiano di padre inglese, altro prospetto che seguivamo da tempo. Era al Bayern, ha scelto di tornare qui dove ha fatto il vivaio. Sono i nostri "project players" su cui impostare il futuro guardando agli esempi dell'Europa, il nostro obiettivo a media scadenza. Penso ai tedeschi dell'Ulm o ai baschi di Vitoria".
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Un percorso iniziato, e destinato a continuare. "Oggi abbiamo una foresteria con 10 ragazzi che vengono da fuori, nel settore giovanile investiamo il 10% del nostro budget e continueremo a fare reclutamento a livello nazionale per formare le squadre di domani. La proprietà mi ha chiesto questo, io condivido pienamente".
In questa direzione il progetto "Casa Biancorossa", un padiglione che sorgerà in un'area di 11mila metri complessivi, in cui saranno costruiti tre campi da basket, la sede del club, una sala per convegni ed eventi, due palestre, un centro fisioterapico e una zona bar-ristorante. Un progetto messo al centro della progettualità della Pallacanestro Reggiana, che si proietta così in una dimensione di primo livello europeo per le strutture sportive. Una delle priorità della presidente Veronica Bartoli: "L'idea nasce dall'esigenza di avere strutture di proprietà per poter investire e avere una visione sul futuro, con un contenitore in cui possiamo riunione sotto lo stesso tetto tutte le attività, dal minibasket alla prima squadra".
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Un investimento, completamente privato, da 20 milioni di euro: si comincerà all'inizio dell'estate, con una durata dei lavori stimata in 18 mesi (consegna primavera 2026).
Il desiderio è porre la prima pietra il 3 settembre, in occasione dei 50 anni del club: con questi progetti si mantiene ancora decisamente giovane.