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Basket, Nba: Harden da sogno, i Lakers passano a Miami, Milwaukee vince ancora

I Bucks centrano il 17esimo successo di fila: 127-114 a Memphis. I gialloviola piegano 113-110 Miami, il Barba realizza 54 punti contro Orlando

14 Dic 2019 - 08:51
 © Getty Images

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Notti di grandi stelle in Nba. Se Giannis Antetokounmpo si “limita” a 37 punti nel 17esimo successo consecutivo di Milwaukee (127-114 a Memphis), James Harden ne realizza 54 contro Orlando: anche grazie alle dieci triple della sua star, Houston domina 130-107 i Magic. I Lakers soffrono ma passano 113-110 a Miami (61 punti dal duo James-Davis), mentre Kawhi Leonard e Paul George combinano 88 punti per la vittoria dei Clippers a Minneapolis.

MIAMI HEAT-LOS ANGELES LAKERS 110-113
Nemmeno la sorpresa Miami riesce a sconfiggere quel bulldozer chiamato Los Angeles Lakers: con 28 di LeBron James e 33 di Anthony Davis, i gialloviola portano il loro record a 23-3, il migliore insieme a quello di Milwaukee, e conquistano la 13esima vittoria consecutiva in trasferta. Per “The Brow” arrivano anche 10 rimbalzi, mentre il Prescelto ne realizza 12, condendoli con nove assist: tripla doppia sfiorata. Così come è sfiorato l'overtime da parte di Miami (18-7): la palla del 113-113 è nelle mani di Jimmy Butler, ma la tripla dell'ex Sixers (miglior realizzatore dei suoi con 23 punti) prende il ferro e sancisce la vittoria per dei Lakers sotto anche di 14 nel primo tempo, ma capaci di pareggiare sul 65-65 grazie a una tripla profonda di LeBron e poi di allungare sul +11 prima della inutile rimonta finale di Miami.

MEMPHIS GRIZZLIES-MILWAUKEE BUCKS 114-127
Con il 50.6% dal campo e un 55-45 a rimbalzo, Milwaukee (23-3) sale a 17 vittorie consecutive. Ma per piegare Memphis servono soprattutto i 37 punti di Giannis Antetokounmpo: 17 arrivano nel decisivo ultimo quarto, in cui i Bucks sovrastano i padroni di casa per 37-19 e rimediano al -5 (95-90) con cui hanno chiuso la terza frazione. A fare compagnia al greco, tornato da un infortunio al quadricipite destro, ci sono Khris Middleton (26 punti) ed Eric Bledsoe (12 prima di uscire per un colpo allo stinco), mentre a Memphis (8-17) non basta la miglior prestazione in carriera per Jaren Jackson Jr.: 43 punti, di cui 26 nel terzo quarto, frazione in cui viaggia con 7/11 da tre.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-LOS ANGELES CLIPPERS 117-124
Superiorità a rimbalzo (45-39), dominio da tre (44% contro 24.4%) e quasi il 50% dal campo: con questi numeri, ci si aspetta una vittoria semplice, e invece i Clippers (20-7) passano a Minneapolis con diversi patemi. I losangelini sono trascinati da 46 punti di Paul George, divisi in maniera ingegneristica tra primo e secondo tempo, e dai 42 di Kawhi Leonard (perfetto dalla lunetta con 19/19). Al riposo lungo 54 dei 65 punti di Los Angeles provenivano da loro: due prestazioni aliene che contrastano altre prove da rimarcare, quelle di Karl-Anthony Towns, autore di 39 punti e 12 rimbalzi, e Andrew Wiggins (34). I Clippers volano sul +27 a fine terzo quarto grazie alle due stelle ma subiscono un break di 22-6 per Minnesota (10-15), che nell'ultimo parziale rimonta fino al -4. Non basta, però, a fermare i lanciatissimi Clippers, sempre più secondi a Ovest.

ORLANDO MAGIC-HOUSTON ROCKETS 107-130
Ancora una notte da dieci triple, ancora una notte da James Harden. No, a Orlando non si gioca con il “Moneyball”, il pallone a spicchi blu, bianchi e rossi tipico delle gare da tre punti dell'All Star Game, ma il senso è questo: il Barba sta piegando il campionato a essere un'esibizione della sua forza dalla lunga distanza. Per la star di Houston (17-8) è la quinta prestazione da almeno 50 punti in stagione, come tutto il resto della Nba messo insieme. Per la precisione, 54 punti, 10/15 da tre e 19/31 dal campo, con sette assist, cinque rimbalzi e due rubate in 36 minuti. E un'ovazione nei minuti finali dal pubblico di Orlando. Russell Westbrook aggiunge 23 punti nel comodo 130-107, a guidare il punteggio dei Magic (11-14) c'è Evan Fournier con 27 punti.

PHILADELPHIA 76ERS-NEW ORLEANS PELICANS 116-109
Con la sconfitta dei Miami Heat, Philadelphia (20-7) rimane l'unica imbattuta in casa. Il Wells Fargo Center non perdona, lo sanno anche i New Orleans Pelicans (con Nicolò Melli fuori dalle rotazioni), trafitti nel finale dopo essersi avvicinati anche a -3. I Sixers la spuntano grazie ai 31 punti di Tobias Harris e ai due 24+11 di Ben Simmons (punti e assist) e Joel Embiid (punti e rimbalzi). New Orleans sbaglia troppo (soprattutto ai liberi) ma ha il merito di stare sempre in partita, anche dopo un -15 nel primo quarto. Passati a condurre nella terza frazione, i Pelicans vengono travolti da un parziale di 22-11, ma a Philadelphia, seconda a Est, servono comunque i liberi per vincere. Ai Pelicans (6-20) non bastano i 32 punti di Brandon Ingram.

ATLANTA HAWKS-INDIANA PACERS 100-110
I Pacers rischiano di gettare al vento un +18 nel terzo quarto ma riescono a conquistare la settima vittoria in trasferta. Anche perché Atlanta è in un periodo nero: 14 k.o. in 16 partite. Trae Young incamera sì 23 punti, ma sbaglia 21 dei suoi 30 tiri, e di certo non è il fattore da 49 punti che solo il 29 novembre costrinse coach McMillan a un supplementare. Il play degli Hawks viene anche controllato al meglio da Malcolm Brogdon e Aaron Holiday. È proprio Brogdon a chiudere in anticipo il match trovando gli ultimi cinque punti nei 97 secondi finali. Indiana sale a 17-9 come record, Atlanta scivola a 6-20 e viene raggiunta da New York come peggior squadra dell'Est.

CHICAGO BULLS-CHARLOTTE HORNETS 73-83
È la peggior prestazione offensiva stagionale per entrambi i team: 83-73 è punteggio europeo, e le percentuali al tiro raccontano di una gara non memorabile (38% per Charlotte, 30% per Chicago). Gli Hornets tentano la fuga diverse volte: vanno sul +15 nel primo tempo, ma i Bulls pareggiano (44-44) prima di subire un nuovo allungo degli ospiti (50-59). Un jumper di Kris Dunn riporta Chicago a -2, ma due triple consecutive di Terry Rozier e Devonte' Graham danno di nuovo respiro alla squadra di coach Borrego, che fa sua la partita anche grazie al dominio a rimbalzo (60-45). I migliori realizzatori delle due squadre sono Graham con 16 punti e Zach LaVine con 12.

UTAH JAZZ-GOLDEN STATE WARRIORS 114-106
Con le energie della difesa impiegate nell'arginare Donovan Mitchell, autore comunque di 28 punti, Golden State finisce nell'armare la mano di Bojan Bogdanovic: 32 punti, con otto triple, per il croato, e Utah (15-11) vince la terza gara di fila. Ma a Salt Lake City non è una gara facile, perché i Warriors comandano fino al terzo quarto, e anche dopo il sorpasso, avvenuto con un alley oop di Rudy Gobert, i vicecampioni in carica stanno in partita fino a due minuti dalla fine. Avanti 104-103, l'attacco di Golden State (5-22) si spegne, mentre Mitchell e Bogdanovic fanno male dalla lunga distanza. Il miglior realizzatore dei Warriors è Alec Burks (24 punti).

SACRAMENTO KINGS-NEW YORK KNICKS 101-103
Ancora una vittoria sul filo di lana, e il coach ad interim Mike Miller compie un altro blitz in trasferta. New York, dopo aver sconfitto Golden State, si ripete contro Sacramento e non è più ultima in solitaria a Est. I Knicks (6-20) inseguono per tutta la gara, d'altronde i californiani tirano meglio sia da due che da tre. New York va anche a -16 ma non esce mai dal match: Elfrid Payton guida un grande ultimo quarto con sette dei suoi 16 punti, Julius Randle fa il resto con 24 punti e il canestro del 99-95 a 100 secondi dal termine. Il punto esclamativo è messo da un rimbalzo offensivo di Marcus Morris Sr. a nove secondi dalla sirena. Sacramento (11-14) si ferma dopo tre vittorie consecutive nonostante i 34 punti di Buddy Hield, autore del massimo in carriera alla voce rimbalzi (11).

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