Il 21enne di Como, talentino del basket azzurro, si racconta al Corriere dello Sport tra impegni con la Nazionale e futuro in America
Diviso a metà strada tra l’Europa, con il presente all'Alba Berlino, e l’America, con l’NBA che l’ha attenzionato per il futuro (in particolare gli Utah Jazz), Gabriele Procida oggi si gode la sua Nazionale italiana di basket. Nella vittoria sulla Turchia, di cui ha parlato così al Corriere dello Sport, 7 punti e ben 10 rimbalzi: “Non guardo mai alla mia prova. Tutta la squadra ha giocato una grande partita. Loro ci hanno messo inizialmente in difficoltà. Siamo stati bravi a rimanere dentro la gara e cambiare passo grazie all'intensità difensiva, che ci ha consentito di ribaltare l'inerzia e vincere”.
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Datome ha già dato la sua benedizione, dichiarando che a oggi Procida è più pronto di quanto non fosse Gigi sua età: “L'ho vissuto poco come compagno, ma stargli a fianco e stato favoloso. Sia per quello che ho potuto rubare con gli occhi che per i consigli che mi ha dato. Si è sempre mostrato come un grande professionista e un grande capitano. Non sono io che posso fare paragoni con lui. Però quello che ha detto di me mi fa gonfiare il petto d'orgoglio”.
Rifarebbe tutte le scelte compiute fino a oggi? “Non ho rimpianti. Rigiocherei ogni partita, ogni minuto, ogni secondo, prendendo gli stessi tiri. Tutto va contestualizzato al momento. Altrimenti non si cresce. Giuste o sbagliate che siano state, erano e restano le mie scelte”.
Oggi Berlino e domani Salt Lake City, agli Utah Jazz? “Non ho un'ossessione per la NBA. Certo, sono felice delle attenzioni, però ora devo pensare alla partita contro l'Ungheria, alla stagione con l'Alba, quindi al preolimpico e poi, spero, alle Olimpiadi, il mio sogno da bambino. Concentrarmi su quello che potrebbe succedere mi farebbe solo sprecare energie che invece devo mettere sul presente”.