Show della Segafredo al PalaFiera nella sfida tra le due di Bologna: match senza storia, Djordjevic va a +4 su Sassari e Milano
L'attesa del derby è essa stessa il derby. Perché se si vuole cercare una partita nei 40 minuti del PalaFiera non ci si riesce: la Virtus travolge per 94-62 la Fortitudo nel 14esimo turno di Serie A. Se già all'intervallo il divario è di +20 (45-25), nella ripresa la squadra di coach Martino entra ancora più in confusione e crolla anche mentalmente nell'ultimo parziale. Miglior realizzatore un Kyle Weems devastante nel terzo quarto (32 punti).
“A Natale siamo tutti più buoni” è un mantra che non ha ancora attecchito al PalaFiera di Bologna, dove la Virtus dimostra di aver digerito gli eccessi delle feste e si divora la Fortitudo in un derby che torna in Serie A dopo dieci anni. Emblematici i numeri del primo tempo: 45-25 il punteggio, con la Effe sotto anche di 23 punti e ostaggio di un attacco ingessato, per niente arioso. Kassius Robertson, che nelle ultime partite viaggiava con medie realizzative importanti, in 20 minuti viene tenuto a tre punti, tutti dalla lunetta. Henry Sims è poco incisivo sotto canestro (38% dal campo), perdendo nettamente il duello con Stefan Markovic. Maarten Leunen non segna nemmeno un punto in tutta la gara. Per la Pompea il piatto delle percentuali piange, dal campo ma soprattutto dalla lunga distanza. Non entrano i tiri, ma manca anche la cattiveria se nel secondo quarto, con un passivo pesante da ricucire, non si commette nessun fallo. Sotto di -20, l'intervallo è la migliore delle notizie per coach Antimo Martino, che evidentemente esige più agonismo negli spogliatoi, per salvare almeno l'orgoglio. La prima risposta è positiva: la Fortitudo commette due falli nei primi due minuti del terzo quarto, il parziale in cui sembra più competitiva. Ma se Fantinelli e Sims trovano qualche soddisfazione, c'è un Kyle Weems che vede solo canestro: lo statunitense è quasi perfetto, con un 9/11 da due e un 4/5 dall'arco. Chiuderà con 32 punti (13 solo nel terzo quarto) godendosi l'ovazione di un PalaFiera che destina applausi sarcastici a Pietro Aradori. Il grande ex va in confusione e naufraga insieme alla sua squadra nell'ultimo quarto, quando perde due palle consecutive in favore di Vince Hunter: quello dei regali alla Virtus è una costante nella gara della Fortitudo, che perde ben 21 palloni, a fronte dei soli sette concessi dai padroni di casa. Gli ultimi dieci minuti sono di pura esibizione di superiorità: per la Fortitudo è una scoppola da non dimenticare e che complica il cammino verso la Coppa Italia. La Virtus, invece, va a +4 su Sassari e Milano e continua la sua striscia di vittorie in casa, dove non perde dal 14 aprile.