La capolista perde dopo 10 vittorie consecutive, Olimpia e Dinamo a -4
Si interrompe a Cremona il cammino da imbattuta della Virtus Bologna in Serie A: la capolista viene infatti sconfitta dalla Vanoli per 78-66 e ferma a 10 la propria striscia di vittorie consecutive. Provano ad approfittarne l'Olimpia Milano, che vince 65-71 a Pesaro, e la Dinamo Sassari che sbanca Brindisi 77-83: sono entrambe a -4 punti. A Cantù il derby con Varese (74-67), Roma si rialza e stende una Trieste in grande difficoltà (82-72).
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO-AX ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO 65-71
Un'Olimpia non particolarmente in giornata vince una partita fondamentale, soprattutto in considerazione di ciò che sarebbe successo qualche ora dopo a Cremona. In una partita dalle polveri piuttosto bagnate in avanti, ma con una prova difensiva impeccabile, gli uomini di Ettore Messina costringono Pesaro all'undicesima sconfitta consecutiva. Milano parte forte, portandosi velocemente sul 12-6, ma la Vuelle resta nella partita e si regala un parziale di 7-2 che rimette in discussione tutto (particolarmente ispirato Pusica). Nel secondo quarto arriva il sorpasso dei padroni di casa, anche perché Milano (priva di Micov, Nedovic e Gudaitis) è nervosa. Scola e Rodriguez confezionano il controsorpasso, con la Vuelle che però rimane a contatto. Grazie a Totè Pesaro rimette per l'ultima volta la testa davanti, quando però Brooks picchia due triple si capisce che per Milano la vittoria ormai non è più in discussione. I padroni di casa non reagiscono a un parziale di 11-1 e si arrendono a un ko da applausi, ma pur sempre un ko.
VANOLI BASKET CREMONA-SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA 78-66
Non sembrava più fermabile, e invece anche la Virtus Bologna alla fine perde una partita. Non solo: la sconfitta di Cremona è infatti clamorosa e fragorosa per la Virtus, che rimane chiaramente in testa al campionato (era pur sempre reduce da 10 vittorie in 10 partite), ma perde in maniera inspiegabile la testa al cospetto di un'avversaria che fa sua la partita in maniera quasi irrisoria. Decisivo in negativo è Teodosic, che commette un fallo tecnico, un antisportivo e si merita l'espulsione. Lato Vanoli, invece, ci pensa un Saunders da 25 punti (massimo stagionale eguagliato), con tanto di mini-parziale da 7 di fila a inizio partita. La firma sul +14 Cremona viene però dall'inatteso Happ, prima che Gaines provi a costruire l'illusione di una rimonta Virtus. Ricci riporta i suoi a 7 punti di distacco, ma la Vanoli non perde la testa (a differenza di Teodosic, che proprio in questa fase della partita si fa cacciare dall'arbitro). Intanto Saunders continua a martellare e Bologna non solo perde, ma lo fa anche male.
HAPPY CASA BRINDISI-BANCO DI SARDEGNA SASSARI 77-83
Non solo Milano. Anche la Dinamo Sassari vince la sfida che vale il -4 dalla capolista Virtus Bologna. E la vittoria del Banco di Sardegna, se possibile, vale anche più di quella dell'Olimpia, dato che a cadere è una Brindisi che a sua volta si trovava nel gruppo delle seconde prima dell'inizio del match e che dopo questo pesantissimo ko casalingo deve ripartire dal quarto posto. Non è una domenica facile per i padroni di casa, privi di Martin e con sia Zanelli che Campogrande a mezzo servizio. La Dinamo prova ad approfittarne sin dall'inizio e martella con Bilan e McLean. Brindisi però non ci sta e grazie a Zanelli e Ikangi scappa sul +6 nel secondo parziale. Alla lunga però emerge la migliore condizione di Sassari, che grazie a Vitali si portano avanti. Gli ospiti si aggrappano anche a Evans, Brindisi perde Stone che commette cinque falli. E proprio in questo momento Gentile e Jerrells capiscono che è il momento di affondare il coltello su una Brindisi che non può più reagire.
ACQUA SAN BERNARDO CANTÙ-OPENJOBMETIS VARESE 74-67
Il derby tra Cantù e Varese non è e non sarà mai una partita banale, anche in una fase piuttosto complessa come quella che stanno vivendo ultimamente le due lombarde (entrambe piuttosto lontane dalla Top 8). La vittoria di Cantù permette però di mettere nel mirino i rivali, ora lontani solo 2 punti e a portata di aggancio per gli uomini di Pancotto, in grado di vincere una sfida molto equilibrata e decisa solo nel secondo tempo. Il primo si gioca infatti in un estenuante punto su punto (addirittura il primo quarto termina sul 14-14), Cantù prova quindi a scappare con Pecchia e Wilson sul +9 e a inizio quarto parziale sale anche sul +12. Varese prova quindi a rientrare, ma ormai è troppo tardi. Nonostante chi segna più punti in assoluto vesta proprio la casacca degli ospiti (Mayo, che arriva a quota 17).
GERMANI BASKET BRESCIA-ORIORA PISTOIA 86-74
Vittoria non banale per il Brescia guidato da coach Esposito (un altro degli ex della serata). Nonostante l'assenza di Brandt, infatti, Pistoia lotta per lunghe fasi della partita contro un'avversaria in piena zona playoff e capace di iniziare con un parziale di 8-0. Gli ospiti rispondono dall'arco con Johnson e D'Ercole, ma dura poco: la Germani scappa e si porta addirittura a +14. Salumu risolleva i suoi, mentre in casa Brescia è Lansdowne l'uomo in più. Nel secondo tempo il disavanzo scende a 4 punti, ma con Vitali la Leonessa ruggisce e si riporta sul +12 (62-50). I toscani lottano, ma c'è poco da fare (anche perché nel finale si sveglia e colpisce anche Abass).
DE' LONGHI TREVISO-GRISSIN BON REGGIO EMILIA 91-83
Max Menetti contro il suo passato si prende una vittoria sensazionale, tenuto conto del fatto che nel primo tempo al PalaVerde si vede solo ed esclusivamente la Reggiana. Nell'intervallo, però, succede qualcosa e Treviso recupera uno svantaggio di 15 punti (che a un certo punto era arrivato anche a 20) aggiudicandosi una partita che sembrava ampiamente persa. Vanificato così un inizio folgorante per gli ospiti, guidati da un Upshaw che alla fine non supererà quota 12 punti. Johnson-Odom firma il 49-29 che sembra chiudere ogni discorso, poi però si sveglia Logan che segna 8 punti uno in fila all'altro. I veneti riprendono coraggio, Cooke e Fotu si iscrivono al festival del canestro per una Treviso che alla fine agguanta il pari grazie alla bomba di Parks. E poi si permette anche di scappare, con un Nikolic che alla fine si guadagna gli applausi di tutto il palazzetto. E Menetti, una vita a Reggio Emilia, trova una vittoria che vale molto più di tre punti.
VIRTUS ROMA-ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE 82-72
Nessuna delle due se la passava particolarmente bene, eppure la sfida del PalaLottomatica è gradevole e alla fine premia una Virtus che si schioda dalle paludi di bassa classifica e trova 3 punti che hanno la stessa importanza dell'ossigeno. Sono Jefferson e Alibegovic a costruire la prima fuga capitolina, ma Peric e Mitchell tengono i giuliani a contatto. C'è anche il sorpasso Trieste con Jones, ma Roma reagisce nonostante un Buford costretto a giocare con il freno a mano tirato già dal 5' dopo aver commesso il terzo fallo. Dyson si esalta e porta i suoi sul +11, la Virtus arriva anche a +16 prima che gli ospiti tornino sotto (merito soprattutto di Jones). Kyzlink dall'arco è però indomabile e Roma vola via. A Trieste resta solo la consapevolezza di averci provato. Ma la consapevolezza non basta a raccogliere punti.