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Le Furie Rosse comandano per tutti i 40' e conquistano il secondo titolo iridato della loro storia
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La Spagna è campione del mondo di basket per la seconda volta nella sua storia. Le Furie Rosse battono l'Argentina per 95-75 nella finale di Pechino, dominando sin dal primo possesso, con 20 punti di Ricky Rubio, 15 di Sergio Llull e 14 di Marc Gasol, mentre ai sudamericani non bastano i 24 di Gabriel Deck. Si interrompe dunque sul più bello il sogno dell'Argentina, arrivata in finale dopo aver sconfitto le favorite Serbia e Francia.
“Que pasa? Si no pueden, aquì hay siete mas”. Che succede? Se non siete in grado, in panchina ce ne sono altri sette. L'allenatore dell'Argentina Sergio Hernandez sente puzza di bruciato sin dai primi minuti e prova a scuotere la sua squadra, sotto 11-2 dopo tre minuti. Il brutto dei sogni è che molte volte si infrangono nel peggiore dei modi, ballando sul limbo che li divide dall'incubo. L'Argentina, come uomini e mentalità, è la stessa che ha battuto due big del torneo. Ma il basket, forse più di altri sport, è razionalità oltre il sogno, e premia i più forti. La Spagna azzanna la finale sin dai primi possessi e soffre solo in occasione del controparziale argentino che porta i sudamericani sul -1 (14-13). Gli uomini di Sergio Scariolo riprendono presto il loro show e rispondono con un break clamoroso di 17-1. La difesa è la chiave del successo delle Furie Rosse: nel primo tempo Scola è a zero punti, mentre Campazzo tira con un 1/7 dal campo. L'Argentina è ridotta all'impotenza offensiva (36% dal campo) e va al riposo sotto per 43-31.
Nella Spagna impera Marc Gasol, il primo giocatore non statunitense a vincere l'anello Nba e il Mondiale nello stesso anno. Il centro dei Toronto Raptors mette a segno 14 punti, conditi da tre stoppate, sette rimbalzi e altrettanti assist. Nel pitturato fa la voce grossa anche Rudy Fernandez, autore di 10 rimbalzi, voce nella quale la Spagna domina particolarmente (47-27), sfruttando la netta superiorità fisica. La nazionale di Scariolo parte forte anche nel secondo tempo, con un gioco da tre di Ricky Rubio (20 punti) che vale il 55-33. La Spagna dopo il terzo quarto è avanti 66-47, l'Argentina negli ultimi dieci minuti riesce ad avvicinarsi solo a -12 con una schiacciata di Gabriel Deck (24 punti, il miglior realizzatore). E quando anche Sergio Hernandez capisce di non avere chance, richiama in panchina Scola e Campazzo, per tributar loro l'applauso del pubblico di Pechino, prima della festa spagnola che parte dopo il 95-75 finale.
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