Non solo i 15 punti e la vittoria nel duello personale con Petrucelli: a Trapani, il capitano è stato leader a tutto tondo, non solo al tiro
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Lo aveva detto, nella nostra intervista esclusiva in settimana: "Partita complicata, dovremo essere bravi ad affrontarla nella maniera giusta". Marco Belinelli non è stato solo profetico riguardante l'andamento di Trapani Shark-Virtus Bologna, ma ha saputo tradurre meglio di tutti i bianconeri i buoni propositi: Beli è stato determinante, non solo a livello di tabellino, in molti passaggi cruciali della serata.
Più dei 15 punti totali e della precisione dal campo (6/8 al tiro), sono state i momenti di partita nei quali Belinelli ha deciso di impattare, mandando un chiaro messaggio a compagni e avversari sul livello a cui meritava di essere disputato l'esordio di LBA. Dopo aver trovato i primi punti del campionato della Virtus, ecco la tripla con fallo subito da Petrucelli per interrompere l'avvio di gara entusiasmante di Trapani, sull'onda di un PalaShark già coinvolto dall'impatto di Robinson e Alibegovic.
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Le uscite dai blocchi, elemento che si era visto a fatica nella finale di Supercoppa, ha segnato il solco di qualità ed efficacia tra le giocate della Virtus e quelle di Trapani: con due giocatori poco inclini a spendersi difensivamente come Belinelli stesso e Clyburn per ragioni di dispendio energetico, i blocchi lontano dalla palla per gli attaccanti marcati dai due veterani virtussini saranno una delle costanti delle partite di Bologna. Tra disegnarli e concretizzarli, tuttavia, c'è non poca differenza: quella vista tra Belinelli e la coppia trapanese Petrucelli-Yeboah.
Nel bilancio tra ciò che il 38enne di San Giovanni in Persiceto dà e ciò che l'ex campione NBA toglie, la gara di Trapani ha mostrato come Belinelli sappia condizionare come forse nessuno in Italia, e pochi altri in Europa. Quando riesce a farlo in positivo, anche grazie a una condizione sicuramente migliore delle prime uscite stagionali, l'esterno bianconero sa ancora trasformarsi in qualcosa di più di un semplice tiratore o realizzatore: i 2 assist di ieri sono arrivati per letture in contropiede, ma la capacità di "riciclarsi" per qualche possesso in bloccante e passatore aggiunge quel pizzico di imprevedibilità necessario alla Virtus per non dipendere esclusivamente dal suo talento realizzativo, soprattutto in serate prive della presenza offensiva totalizzante di Toko Shengelia.
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Se si è solito seguire la Virtus di Banchi, non è difficile individuare l'inizio di terzo quarto come la chiave della tenuta mentale e atletica della squadra: avere quell'impatto al rientro dagli spogliatoi del PalaShark, con un miniparziale di 0-4 che ha richiesto un timeout di Repesa dopo meno di 2', può avere sul lungo periodo un peso notevole. Farlo con un Belinelli protagonista, non solo col consueto clinic per trovare vantaggio lontano dalla palla e punire gli azzardi difensivi ma anche con applicazione difensiva, è un segnale importante.
Perché anche solo per quelle brevi finestre di gara, ogni gara, la Virtus Bologna sarà ancora la squadra di Marco Belinelli.