Il capitano della Virtus in esclusiva a Sportmediaset traccia gli obiettivi di Bologna: "E occhio al debutto a Trapani, sarà complicato"
Marco Belinelli è testimonial del progetto Kellogg’s Better Days: l’inaugurazione a Milano del campo all'interno del Giardino Roberto Bazlen e Luciano Foà (Corso di Porta Romana 106 – Municipio I) è stata l'occasione per raggiungerlo e intervistarlo in esclusiva, tra la sconfitta al supplementare in Supercoppa contro Milano e gli esordi imminenti in LBA (al PalaShark di Trapani, sabato 28, ore 20) ed Eurolega.
Capitano della Virtus, ex giocatore e campione NBA: la passione di uno che ama tanto la pallacanestro si sublima in mezzo ai bambini e in un playground...
"Sono ovviamente onorato di essere ambassador di Kellogg's per un'iniziativa come i Better Days. Puntiamo ormai da qualche anno sulla formazione per una sana alimentazione, giocare insieme, spazi aperti come questo campetto. Per me è la seconda volta qua a Milano, domani (oggi, nda) sarò a Roma: sono fattori importanti, anche io sono partito dal campetto".
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Il punto di partenza rimane San Giovanni in Persiceto?
"Certo! Nasco lì, anche se ora vivo a Bologna con la mia famiglia e le mie bambine. Son felice di essere capitano della Virtus e poter trasmettere il mio talento e la mia passione per la pallacanestro così vicino a casa. Cercheremo di vincere il più possibile prima di, come dicono, appendere le scarpe al chiodo. Sono contento di essere qui, un passo alla volta e poi vedremo".
Il playground, negli Stati Uniti, è l'essenza della pallacanestro. Dobbiamo dare anche noi la stessa importanza? Gli oratori ci sono e non ci sono, è difficile trovare gli spazi per i ragazzi...
"Penso che sia fondamentale avere gli spazi e la possibilità di trovare campi in cui potersi allenare, giocare, conoscere meglio il gioco e le altre persone che lo praticano. Io stesso son partito da lì, poi ho avuto l'opportunità di esprimermi sul campo contro ragazzi più piccoli e più grandi di me. Alcuni amici che ho tuttora li ho incontrati lì. Spero che ne vengano creati il più possibile, è importante per il nostro futuro e per i nostri ragazzi".
Passiamo alla Virtus. La Supercoppa ha dato soltanto qualche indicazione, visto che la stagione è ancora all'inizio. Inquadriamo un po' la squadra di Bologna, alla luce di un mercato che ha portato un grande come Clyburn, che ricordano con grande nostalgia sia a Mosca che a Istanbul...
"Siamo una squadra nuova, con 7 giocatori arrivati in estate. Stiamo cercando di trovare la nostra identità: abbiamo bisogno di tempo per conoscerci meglio sul campo ma anche fuori. Dopo la vittoria con Napoli e la sconfitta con Milano in Supercoppa, ci sono state alcune cose positive e altre meno. Sarà importante iniziare già da sabato (trasferta a Trapani per l'esordio in LBA, palla a due alle 20, nda) col piede giusto, è l'occasione per mostrare i miglioramenti fatti in questa settimana di allenamenti. Spero che possa essere una stagione positiva per noi".
In quale settore pensi che sia migliorata la Virtus rispetto a una stagione come la scorsa che, terminata senza lo Scudetto, ha comunque visto un'esperienza in Eurolega vissuta da protagonisti?
"Come sempre, alla fine sarà il campo a parlare. Siamo una squadra che ha più talento, più punti nelle mani: con Clyburn, Tucker e Morgan abbiamo tanti giocatori che possono attaccare il canestro, che possono segnare e creare per i compagni. Per ora abbiamo avuto poco tempo per allenarsi tutti insieme, ma sono contento e orgoglioso di esserne il capitano".
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L'esordio in campionato non è dei più facili...
"Trapani è, sulla carta, una squadra creata molto bene, con un allenatore che conosciamo da tanti anni come Jasmin Repesa. Sarà una partita complicata, dovremo essere bravi ad affrontarla nella maniera giusta, così come ci stiamo allenando in questo momento".
Milano e Bologna rappresentano l'Italia in Eurolega: quest'anno l'obiettivo per entrambe non è più il play-in, ma almeno i playoff?
"Direi di sì. Con umiltà, direi che pian piano è giusto avere questi obiettivi da cercare di raggiungere. In Eurolega sarà una stagione tosta, ci sono tante squadre che si sono rinforzate moltissimo: non sarà sicuramente facile, ma uno dei nostri obiettivi è rimanere nei playoff di Eurolega. Con umiltà e tanto allenamento, cercheremo di dire la nostra".
A 38 anni, con la fascia di capitano e il tifo di Bologna che ti ha eletto come "capopopolo", cosa si può chiedere ancora?
"Servirà pazienza all'inizio, però vedo una squadra molto carica. Abbiamo voglia di fare bene, con tanta energia. Daremo tutto sul campo".