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Il Profeta Isaïa Cordinier indica la strada alla Virtus

Nello scontro per il vertice con Trento, i suoi massimi in carriera in Italia per punti (23) e assist (7) riportano Bologna a contatto con Brescia

11 Mar 2025 - 09:17
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Virtus Segafredo Bologna-Dolomiti Energia Trentino poteva essere la partita dominata dal duello tra Anthony Lamb e Toko Shengelia, forse i "4" migliori di Serie A insieme al pacchetto di lunghi dell'Olimpia Milano: entrambi imprecisi per tre quarti abbondanti, prima di salire di tono nel finale. Il posticipo del 21° turno di LBA poteva vedere gli exploit di Matt Morgan o Quinn Ellis: alcuni sprazzi per entrambi, ben controllati da entrambe le difese avversarie nel trovare spazio in area. Lo scontro valido per l'aggancio alla vetta di Brescia, come diverse delle ultime versioni della Virtus Bologna, è stata invece decisa da un altro attore principale, sempre più protagonista e determinante nelle trame bianconere: Isaïa Cordinier.

23 punti (7/14 dal campo, 7/8 ai tiri liberi), 5 rimbalzi, 7 assist e 6 falli subiti: in poco più di 29', quella del 28enne di Créteil è stata la più tangibile della sua esperienza nel campionato italiano. Dall'ottobre 2021 a oggi, mai Cordinier aveva segnato tanti punti in una singola gara di Serie A, mai l'ex Nanterre aveva distribuito tanti assist: l'intensità e l'energia dei difensori di coach Galbiati hanno potuto poco, di fronte a una guardia sempre più completa e capace di sfruttare tutte le risorse a disposizione nel proprio gioco.

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Ha fatto impressione il confronto individuale con Myles Cale, profilo per certi versi simile al Cordinier giunto in Virtus 4 stagioni fa: guardia dal corpo più che spendibile in difesa già a livello Eurolega (Isaïa ci è arrivato con la Virtus, Myles è possibile lo faccia nel 2025/26 lontano da Trento), con una qualità offensiva spiccatamente superiore alle altre (l'attacco del ferro per Cordinier, l'efficacia nel tiro da 3 per Cale) ma altre ancora da sviluppare. Lo #00 della Virtus, col lavoro intrapreso con Scariolo e Banchi e ultimato da Ivanovic, si è così progressivamente trasformato da specialista a uomo di riferimento per i compagni.

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Particolarmente indicativa, nella sfida con Trento, la gestione di Cordinier di un possesso a poco più di 5' dalla sirena finale. L'Aquila è rientrata dal -15 al -4 (68-64), sulla scia del tecnico fischiato a un Daniel Hackett fin troppo in partita; sul parquet ci sono Pajola, Shengelia e Belinelli, forse le 3 figure più iconiche di questa stagione virtussina; a prendersi la responsabilità, attaccando Zukauskas sul cambio e guadagnandosi un paio di tiri liberi per far respirare le Vu Nere, è però il francese.

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Una scelta dettata dalla lettura della partita: nel lunedì sera della Segafredo Arena, la Virtus Bologna è stata - e si candida ad esserlo da qui a fine stagione - la squadra di Isaïa Cordinier. Lo è stata sin da subito, con 11 punti nel 1Q; lo è stata nel togliere dalla partita, per falli procurati o situazioni tecniche sfavorevoli, Myles Cale e Saliou Niang; lo è stata nell'alzare il livello nella metà campo difensiva quando richiesto dal flusso della gara, con un contenimento su Lamb o sull'intercetto su una linea di passaggio di Ellis (solamente 6ª gara in LBA con 3+ palle perse per il play britannico di Trento).

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Che la partita avesse un peso particolare, segnata sul calendario dalla Virtus Segafredo Bologna, lo si è capito presto. Le esultanze di Belinelli, centellinate dal capitano soltanto per i momenti cruciali all'interno di una carriera da Pokerface, dopo le proprie triple o alcune giocate dei compagni, sono lì a testimoniarlo. Il focus delle Vu Nere è interamente sulla LBA e sulla lunga corsa al 17° scudetto. Chi lo ha interiorizzato più di tutti? Isaïa Cordinier.

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