Il coach della Vanoli non nasconde il suo dispiacere per la sconfitta interna con Trento, arrivata nel finale. "C’è molta amarezza, anche perché abbiamo fatto una partita a tratti molto bella, anche se avevo la percezione che sarebbe andata a finire come è stato. Non abbiamo ammazzato la partita quando ne abbiamo avuto l’opportunità, e non solo facendo canestro, ma soprattutto imponendo qualche stop in più agli avversari; e in questo modo abbiamo speso energie che ci sono costate la sconfitta. Nel finale ci siamo preoccupati più dei problemi che delle soluzioni; Trento ci ha un po’ incartato, ha mischiato i quintetti, palesando la loro intesa figlia del lavoro prolungato con il loro allenatore. Peccato avere perso un’opportunità ghiotta per fare un passo avanti importante; opportunità persa a causa della mancanza di lucidità necessaria ad affrontare con pazienza le avversità. La superiorità fisica nel gioco interno, è anche stata un fattore determinante. Che avevamo compiuto una grande impresa e che sarebbe stata una grande soddisfazione. Certamente l’emotività che non ci ha consentito di mantenere la lucidità necessaria, non è riconducibile a cattiva volontà, quindi devo comunque congratularmi con i miei giocatori".