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VANOLI CREMONA

Demis Cavina prepara un'altra impresa con tante novità

Budget e profondità vedrebbero i lombardi in fondo, ma il lavoro dello staff e l'energia sotto canestro possono portare alla salvezza in LBA

16 Ago 2024 - 09:00
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Poco meno di due mesi e la Vanoli Cremona si appresterà a vivere la 15° stagione in Serie A della sua storia, tenendo il passo della Dinamo Sassari. Le prospettive sono le stesse del 2023/24, con la consapevolezza di aver ancora meno squadre su cui fare la corsa per arrivare a quota 16. Doveva essere così anche nella passata stagione, ma le annate dei Pecchia, Denegri e Golden hanno fatto addirittura sognare i playoff.

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Il relativo potere d'acquisto di Cremona nel panorama cestistico, europeo ma anche solo in LBA, porta inevitabilmente a non confermare i pezzi pregiati. Così è sempre stato e così è successo in questa sessione (capitan Pecchia a Trento, Denegri a Tortona, Golden all'AEK Atene). L'idea che ha mosso il GM Andrea Conti e il coaching staff diretto da Demis Cavina nella costruzione del roster ha cercato di ovviare innanzitutto riconfermando tutto l'atletismo e il talento già presente tra le guardie nell'ultima parte della scorsa stagione: Trevor Lacey - individuato come la chioccia tecnica e umana del gruppo, alla terza stagione consecutiva in Lombardia e alla sesta in totale in Italia da pro - e Corey Davis - rifirmato dopo la breve parentesi canadese della tarda primavera, aggiunta fondamentale delle ultime 8 giornate dello scorso campionato per fornire lo sprint in termini di difesa sulla palla - rappresentano la linea di continuità, cementata dall'attitudine e alla mentalizzazione che il coach ha individuato come chiavi verso la salvezza.

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Le quattro nuove aggiunte italiane, di nascita (Conti, Poser e Zampini) o di formazione (Nikolic), hanno il doppio pregio di abbassare l'età media del pacchetto tricolore - fondamentale per dare freschezza e alternative durante i fisiologici cali di tensione dei più utilizzati - e aggiungere il carico di motivazione di accettare la sfida posta da Cremona, in quanto stimolo di valorizzazione e riposizionamento futuro nel mercato di LBA. 

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Se Cavina ha più volte battuto sul tasto della velocità e della brillantezza, lo ha fatto però pensando a 4 elementi che troveranno grande spazio nelle sue rotazioni. L'ultimo arrivato, Tariq Owens, è lungo sottodimensionato ma estremamente verticale, in grado di esaltare il PalaRadi come ha fatto a Masnago con Varese e al PalaBarbuto con Napoli. Tijon Jones, conosciuto nella passata stagione dai tifosi varesini per l'incrocio in FIBA Europe Cup, può aggiungere tanta abilità nel creare vantaggio dinamico sul perimetro e in avvicinamento al ferro come ha saputo fare con lo ZZ Leiden. 

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Phil Booth ha una stazza che, in LBA, potrà vederlo impiegato su 3 ruoli, soprattutto in quintetti nei quali sarà chiamato a concludere e non a gestire.

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Come ciliegina sulla torta, la conferma di Paul Eboua - prelevato dall'Olimpia Milano e girato nuovamente in prestito in Pianura Padana - è forse il simbolo più chiaro della bontà del progetto Vanoli. Che un nazionale camerunense, impegnato nel PreOlimpico di Riga dopo la crescita esponenziale del rendimento nel girone di ritorno scorso, dichiari di nutrire un "debito di riconoscenza" nei confronti di società e staff tecnico, la dice lunga. Che Eboua dichiari la volontà di proseguire il percorso di miglioramento e aggiungere certezze al suo impiego sia da ala grande che da centro ancora a Cremona, è un fatto che inorgoglisce. 

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Perché è vero che, anche nella prossima stagione, i lombardi partiranno "da sfavoriti", sulla carta tra le meno fornite del lotto. Ma se c'è una realtà capace di sparigliare le carte, quella è la Vanoli Cremona di Demis Cavina.

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