Da 15 anni agli Warriors, l'MVP della finale di Parigi porterà a $178 milioni il contratto garantito per le prossime 3 stagioni a San Francisco
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A informare la Lega e i suoi principali organi di informazione, Adrian Wojnarowski e ESPN in particolare, è stato Jeff Austin, esponente dell'agenzia Octagon: il matrimonio tra Stephen Curry e i Golden State Warriors vivrà, a meno di imprevisti al momento non immaginabili, anche il 18° capitolo tra un paio di annate. L'estensione da $62.6 milioni per il 2026/27 allunga così un sodalizio dalle emozioni infinite.
Oltre ai $55.8 milioni previsti nel 2024/25 e i circa $59.6 per la prossima, Golden State ha offerto alla propria stella il massimo previsto dai paletti imposti dal contratto collettivo. La perdita dell'altro esponente degli Splash Brothers (Klay Thompson, passato in free agency ai Dallas Mavericks dopo che la franchigia californiana non ha presentato offerte ritenute valide per un rinnovo) poteva far pensare che anche la finestra del #30 a San Francisco potesse non contemplare più delle due stagioni previste dal contratto in vigore, in scadenza nel 2026 così come quello di coach Steve Kerr. Così invece non è stato.
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Il 4 volte campione NBA, 2 volte MVP, MVP delle Finals 2022, 10 volte All-Star e oro a Parigi 2024 sarà invece ancora più radicato nell'opera di transizione tra le dinastie vincenti delle Golden State del recente passato e quelle che i proprietari Joe Lacob e Peter Guber si augurano possano esserci in futuro: Draymond Green, nonostante un carattere sempre più complicato da mettere a sistema, è ancora a roster, e insieme a Curry indicherà la via ai vari giovani in rosa, Kuminga, Podziemski e Trayce Jackson-Davis in primis. Fino alla primavera inoltrata del 2027, però, San Francisco e i Golden State Warriors saranno ancora il regno di Stephen Curry.