Dopo settimane difficili, il macedone manda nuovi e buoni segnali a Messina: 8 punti, ma soprattutto grande applicazione difensiva, nella vittoria con Trento
L'ultima partita giocata da Nenad Dimitrijevic in una competizione italiana era stata la finale di Frecciarossa Final Eight a Torino: 12' nella netta sconfitta con Trento, 0/7 al tiro e un panchinamento quasi per disperazione, di fronte all'intensità bianconera a cui il classe '98 di Skopje non sembrava saper rispondere. 35 giorni dopo, e con un infortunio al braccio destro in mezzo, è arrivata la prima confortante replica.
Stesso avversario, diverso contesto (23° turno di LBA), differente risultato finale: sono stati altri i principali protagonisti dell'89-87 con cui l'EA7 Emporio Armani Milano ha agganciato la Dolomiti Energia Trentino in classifica - attualmente davanti per differenza canestri totale, non essendosi ancora completata la griglia degli scontri diretti (1-1 in stagione, ma +32 Trento tra andata e ritorno) -, ma Neno è tornato a far sorridere staff e tifosi biancorossi dopo un periodo demoralizzante.
© Ciamillo-Castoria
"Sta meglio fisicamente, ha giocato una buona partita. Ha avuto qualche settimana poco brillante. Oggi ci ha dato momenti importanti, speriamo continui così": le parole dedicategli da coach Messina nel post partita aiutano a inquadrare le ultime serate biancorosse di Dimitrijevic, ai limiti della rotazione (Monaco e Fenerbahce) se non a guardare per 40' (Stella Rossa e Parigi). Contro Trento, però, ecco le prime cifre a referto dal 6 marzo: 8 punti (4/5 da 2, 0/1 da 3), 2 rimbalzi, 3 assist, 2 palle perse e 1 recupero in 20'.
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Un impatto immediato, quello dell'ex UNICS Kazan, arrivato però attraverso vie difficilmente esplorate da Dimitrijevic prima d'ora: i possessi difensivi in isolamento contro Cale ed Ellis e il lavoro sulle linee di passaggio trentine nel primo tempo hanno rappresentato la miglior versione di Neno mai vista in biancorosso a protezione del proprio canestro. Per quello arrivato ed etichettato - frettolosamente - come il profilo più vicino al Chacho Rodriguez giunto a Milano dalla partenza dello spagnolo, non esattamente quello che ci si aspetterebbe, ma probabilmente il "non plus ultra" per le richieste dello staff tecnico.
Per certi versi, a stupire della serata di Dimitrijevic è stato anche l'approccio offensivo. Milano ha attaccato con pazienza e lucidità l'area trentina, nonostante al play della Macedonia del Nord sia stato inizialmente quasi "vietato" beneficiare di un blocco di un compagno per sfruttare la sua qualità ad oggi ancora migliore. Quando l'Olimpia è gradualmente entrata in ritmo coi tiri dal palleggio - vera e netta differenza nel rendimento tra biancorossi e Aquila, arginabile nella partita secca ma molto meno in una serie Playoff -, Dimitrijevic è invece tornato a leggere la difesa e imprimere il marchio di fabbrica: il paio di giochi a due consecutivi con Mirotic, sfruttando il blocco di Niko e attaccando un difensore poco mobile come Zukauskas (da 70-69 a 74-69, inizio 4Q), hanno permesso a Milano di affrontare la volata finale "da davanti".
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L'Eurolega - soprattutto in questo periodo dell'anno, soprattutto nella situazione di classifica vissuta da Milano - è una "bestia" completamente diversa dalla Serie A: non è detto che, tra Real Madrid e Barcellona, Dimitrijevic possa replicare la serata contro Trento. Coi Blancos, tuttavia, il girone d'andata ha mostrato probabilmente il miglior Neno della stagione europea (22 punti, 15 tiri tentati e 3 assist distribuiti): chissà che l'Olimpia, alla Movistar Arena (domani, ore 20.45) non possa continuare la riscoperta di Nenad Dimitrijievic.
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