Dopo i minuti di qualità di Kaunas, la conferma a Sassari (15 punti e 9 rimbalzi): il macedone si è rimesso in bolla dopo il periodo difficile
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Non poteva essere la miglior versione dell'EA7 Emporio Armani Milano, nell'anticipo del PalaSerradimigni. Non si poteva immaginare un'Olimpia riposata fisicamente, atterrata in Sardegna direttamente da Kaunas e con meno di 48 ore tra la trasferta di Eurolega e quella del 19° turno di LBA. E non lo è stata, eccezion fatta per Gillespie (8 rimbalzi, 3 stoppate e 2 recuperi per il centro americano). Sarebbe dovuta essere una Milano paziente, brillante, lucida tecnicamente, per resistere alle folate di intensità della Dinamo Sassari: il 72-78 finale dice che lo è stata, soprattutto grazie a Nenad Dimitrijevic.
15 punti (5/8 da 2, 5/5 ai liberi), 9 rimbalzi e 2 assist, +16 di plus/minus e 22 di valutazione in 24': le cifre di Neno nella trasferta sarda si erano viste poche altre volte nella stagione italiana, tra le quali proprio l'andata all'Unipol Forum contro la Dinamo Sassari - 10 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, 23 di valutazione. Allargando lo sguardo anche alle serate di Eurolega, era forse dalla vittoria sul campo del Fenerbahce (29 novembre, 15 punti e 4 assist) che non si vedeva un Dimitrijevic così determinante per le dinamiche di Milano.
Partita con lo stesso quintetto visto con lo Zalgiris (Mannion-Bolmaro-Shields-LeDay-Gillespie), l'appannamento dei titolari aveva chiarito immediatamente come, contro i raddoppi sulla palla e i continui contatti portati dalla squadra di coach Bulleri, per Milano sarebbe stato decisivo l'impatto della panchina. A maggior ragione a Sassari, trasferta storicamente indigesta all'Olimpia se reduce dalle fatiche di Eurolega - 2 sconfitte nelle ultime 3 uscite: 89-83 all'ora di pranzo della domenica, con 24 punti di Tyree e 13 di Charalampopoulos, il 3 dicembre 2023; 92-90, firmato dai 25 di Logan e 21 Bilan, il 3 aprile 2022.
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A qualche settimana dalle sottolineature di Messina in conferenza stampa, Dimitrijevic si è caricato la second unit sulle spalle, a modo suo: nei primi 3 possessi offensivi, due perse banali per errori di comunicazione col compagno più vicino e poi assist in salto per Diop, a circumnavigare l'aiuto del neosassarese Thomas.
Tutti i 24' trascorsi da Dimitrijevic sul parquet hanno ricalcato lo stesso copione: istanti in cui la stanchezza fisica viene inevitabilmente a galla, con Bibbins e Cappelletti a rendere il confronto il più fisico e "sporco" possibile, alternati a gemme di astuzia e personalità. Non si spiegano altrimenti i 9 rimbalzi a tabellino: soprattutto l'ultimo, raccolto da un errore al tiro di Ricci (66-67), è il segnale di una presenza mentale costante, unica risorsa possibile per infilarsi nelle pieghe della partita.
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Astuzia sì, come visto, ma soprattutto personalità. Quella che è sembrata talvolta mancare al rookie di Eurolega Dimitrijevic, sovrastato fisicamente nelle notti europee, ma che trova carburante in quelle italiane: con Sassari tornata addirittura avanti con l'energia del PalaSerradimigni e le triple di Sokolowski e Veronesi, a ricacciarla indietro ci hanno pensato la tripla di uno Shields fino al momento silente e il 5° canestro dal midrange della gara di Dimitrijevic.
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Prendersi quella responsabilità, con Shavon e Causeur sul parquet, con Cappelletti "infilato nei pantaloncini", per allontanare definitivamente Sassari (70-74, 1'43" alla sirena finale), è ciò che più serviva a Dimitrijevic e all'EA7 Emporio Armani: dopo mesi di letture corrette per mettere in ritmo i compagni, una partita finalmente positiva al tiro può rivelarsi un'ulteriore scintilla per l'immediato futuro biancorosso. La soddisfazione di Messina al termine della gara, col pugno stretto al centro del parquet, è stata evidente: cavalcare l'onda di Kaunas, venendo a capo della terza trasferta in 5 giorni, era fondamentale per l'Olimpia in vista della Frecciarossa Final Eight e del rush finale di Eurolega. Se a surfare sulla tavola biancorossa ci sarà anche Nenad Dimitrijevic, la serata di Sassari avrà ancora maggior considerazione.