Bandiera storica e leader morale, l'ala grande 4 volte campione NBA potrebbe ora lasciare San Francisco o trattare un nuovo accordo
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Green dice no a 27.5 milioni di dollari rifiutando la player option. Questa la notizia che nella serata del 19 giugno ha scosso i Golden State Warriors, che per la prima volta rischiano di vedere andare via uno dei tre pilastri su cui ha costruito il proprio ciclo vincente. La situazione salariale è complessa: non c'è spazio in cap, e la luxury tax sarà altissima anche quest'anno, oltre 200 milioni di dollari.
Le opzioni sul tavolo per il 4 volte All-star sono molteplici: declinando l'opzione potrebbe firmare un nuovo contratto con un'altra squadra da 31 milioni l'anno a salire, oppure rifirmare con i Warriors a 38 milioni. La suggestione che circola negli ambienti Nba è quella di una possibile unione di Green con i Los Angeles Lakers, in una ideale "Last Dance" insieme a Lebron James e Anthony Davis. Inoltre, Lebron e Green condividono lo stesso agente: Rich Paul di Klutch Sports potrebbe essere la chiave di volta su cui costruire l'affare. Proprio Paul in merito alla situazione del suo assistito ha commentato: "Continueremo a parlare con Golden State per esplorare tutte le opzioni."
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Se decidesse di cambiare squadra il suo addio sarebbe praticamente impossibile da colmare velocemente per la franchigia di San Francisco: come detto, il salary cap è pieno e impedisce di firmare sostituti di alto livello. Un bivio decisivo che potrebbe chiudere definitivamente l'epoca di una dinastia unica, oppure dargli nuova linfa per tentare un altro assalto all'agognato quinto anello.