Il nuovo coach di Bologna ha la fama di duro: i suoi allenamenti sono molto tosti e lunghissimi. Quella volta che convocò una seduta alle sei del mattino. Dopo una partita vinta di 31 punti
di Enrico De Santis© IPA
Dusko Ivanovic entrerà nelle vite dei giocatori della Virtus Bologna molto in fretta, perché tante saranno le ore che passeranno insieme. Per conferme citofonare ai giocatori della Stella Rossa, per esempio.
Quando il coach montenegrino venne chiamato a rianimare la squadra serba nel novembre di due anni fa, dopo una rapidissima conferenza stampa di presentazione (“devo andare a dirigere la prima seduta con i miei giocatori”, si era giustificato), riunì tutto il roster alle 17. I giocatori lasciarono il palazzetto a mezzanotte, dopo un allenamento durato sei ore e mezza.
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“La fatica non esiste” è uno dei mantra dell’allenatore che si ispira al grande Aza Nikolic, indimenticata guida della grande Varese tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta.
Lo sa bene Simone Fontecchio, allenato da Ivanovic ai tempi del Baskonia. Poco dopo l'annuncio del suo ex coach alla Stella Rossa, l'azzurro e Wade Baldwin, compagni di squadra a Vitoria, commentavano così sui social quello che avrebbero trovato i loro colleghi a Belgrado: “Arrivo alle 11:00, inizio allenamento alle 12: corsa per X chilometri per 30 minuti, sala pesi 30/40 minuti, stretching di squadra 15 minuti, 2 ore di allenamento di squadra, trattamento e doccia 30-40 minuti. Mettetelo in conto…. Non è uno scherzo". "E hai dimenticato 40/50 minuti di seduta video", aggiungeva Fontecchio al messaggio dell'attuale giocatore del Fenerbahce.
Un maniaco dei dettagli, Ivanovic, che ama lavorare duramente in palestra per entrare nei muscoli dei suoi giocatori, ma anche dentro le loro teste: “La fiducia è l’elemento più importante, devi credere nei tuoi giocatori sia quando segnano che quando fanno errori”.
Straordinario motivatore, uomo severo ed esigente che raramente vedrete sbraitare dalla panchina perché non ama alzare la voce con i suoi ragazzi. Ma quando si arrabbia, meglio girare alla larga.
Un esempio? Durante una partita di ABA League la Stella Rossa stava dilagando, con un comodo +40 sugli avversari a fine terzo quarto. La partita finì con un successo di 31 punti, ma a Dusko non andò giù quell’ultimo periodo giocato con poca concentrazione. Risultato? Tutta la squadra convocata l’indomani alle 6 del mattino per rivedere i dieci minuti incriminati.
“Ivanovic mi ha allenato solo per un mese e mezzo – ha confessato tempo fa un suo ex giocatore ai tempi del Baskonia – ma me lo ricorderò per tutta la vita perché in quel periodo non ho avuto un giorno libero”. “Una volta – ricorda sempre quel giocatore – vincemmo una partita di Eurolega di 28 punti contro l’Asvel. A fine partita negli spogliatoi eravamo tutti contenti: lui entrò e ci disse che l’indomani ci avrebbe fatto correre perché avevamo perso il terzo quarto”.
Un altro ex giocatore di Ivanovic, Sergi Vidal, descriveva così il precampionato vissuto sotto l’allenatore montenegrino: “Il dolore era all'ordine del giorno. Ti svegliavi e riuscivi a malapena a camminare e ti chiedevi: 'Come farò a correre oggi?'".
Il sergente Ivanovic è sbarcato a Bologna, i giocatori della Virtus siano pronti: dopo una vittoria come dopo una sconfitta, la sveglia potrebbe suonare molto presto.