Nonostante la difficile serata di Cremona, con la tripla decisiva del britannico a 0.8" dalla fine prosegue il volo dell'Aquila dopo la vittoria su Scafati
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Fino all'86-86, a pochi secondi dalla sirena finale di Vanoli Cremona-Dolomiti Energia Trentino, quella di Quinn Ellis e della sua Aquila era stata una delle peggiori partite dell'ottima stagione bianconera. La tripla del britannico riporta Trento a contatto con la 3° posizione - in attesa della perdente del posticipo tra Virtus e Brescia: il canestro del classe 2003 non cancella le difficoltà vissute dai trentini al PalaRadi, ma è l'ennesima dimostrazione della qualità superiore che sembra possedere il play di Sheffield.
13 punti (2/6 da 2, 2/4 da 3, 3/4 ai liberi), 5 assist, 2 rimbalzi, 1 stoppata e 1 palla recuperata in 30': cifre nella media, per il 2024/25 di Ellis in LBA, quelle della trasferta lombarda. Una gara iniziata all'opposto di com'è terminata: Ellis stoppato da Owens nel primo tentativo di penetrazione in transizione, bruciato da Burns nel primo accoppiamento "volante" al rientro in difesa, battezzato dalla difesa di coach Brotto al tiro dalla lunga distanza e coi primi tiri a trovare solo il secondo ferro e non il fondo della retina.
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Per Ellis è stata la lettura della difesa di continui cambi e di pressione sul perimetro dei quintetti di Cremona, capaci di trovare sempre almeno un corpo tra Quinn e i suoi compagni; per coach Galbiati, le ragioni sono da ritrovare in "25 minuti in cui non abbiamo fatto niente. Poi abbiamo iniziato a difendere e a correre". Il -10 di plus/minus del 22enne testimonia comunque la presenza di Ellis sul parquet nel momento peggiore dell'Aquila (65-50, 4'46" 3Q), con alcune responsabilità nel non mantenere il livello di energia tanto elevato da soddisfare gli standard richiesti dal sistema trentino.
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Già al termine della seconda stagione in carriera in Serie A, però, pochi dubbi si hanno sulla tenuta mentale di Quinn. Trento è ripartita da un suo tiro libero (antisportivo fischiato a Burns) e un suo assist per Lamb per trovare intensità e ritmo: la rimonta nei 15' finali porta la gigantesca firma di Myles Cale, ma l'ultima pennellata se l'è presa tutta Ellis.
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Palleggio in punta contro Corey Davis, Lamb porta il blocco per forzare il cambio, un paio di finte per sbilanciare Nikolic e creare separazione sull'arco, piedi a posto e tripla dalla guardia destra: solo rete. L'esultanza nel rientrare verso la panchina per l'ultimo timeout, la corsa di Cale e Zukauskas alle sue spalle per abbracciarlo, una vittoria sporca ma fondamentale per tenere a distanza Milano, sfruttare il crollo di Trieste a Venezia e consolidare la prospettiva di conquistare il fattore campo in almeno una serie dei prossimi Playoff.
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Quello di Ellis non è stato il primo canestro decisivo della carriera - la vittoria in EuroCup nell'ottobre 2023 in casa del Lietkabelis era arrivata con un runner di Quinn a 0.2" dal termine - e probabilmente non sarà l'ultimo. Tra il finale di stagione con Trento e un futuro, più o meno immediato, tra Eurolega e NBA, c'è da scommettere che ne arriveranno perfino di più pesanti.