L'arrivo a metà settembre 2023 al posto di Scariolo, una prima stagione per lunghi tratti esaltante (e un trofeo alzato), il clamoroso flop in questo avvio di annata: ecco la storia del coach grossetano con la Virtus
di Raffaele Pappadà© LBA
Poco più di un anno insieme, una Supercoppa e tanti sogni, tra campionato e Eurolega. Fino alla sconfitta con l'Alba Berlino, l'undicesima in Europa (su 13 gare) in questa stagione: l'evento che ha portato il coach di Grosseto a dire basta e rassegnare le dimissioni.
La storia di Luca Banchi con la Virtus inizia nel settembre 2023, quando viene scelto per prendere il posto di Scariolo. "Non nascondo la mia emozione di essere qui, legando il mio nome a un club così importante e così prestigioso": nella conferenza di presentazione Banchi aveva messo sul tavolo gioia ed emozione nel prendere un incarico prestigioso e stimolante. Partito sotto la migliore luna: dopo pochi giorni avrebbe vinto, alla prima uscita ufficiale, il primo e unico titolo della sua gestione, la Supercoppa in finale con Brescia. Con tanto di ringraziamento a Scariolo, per sottolineare la sua dimensione umana: "Mi sento in dovere di ringraziare chi mi ha preceduto, che ha chiaramente grandissimi meriti nelle gare che abbiamo giocato qui".
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E, sull'onda di quella vittoria, partì una corsa entusiasmante in campionato e in Eurolega, caratterizzata da gioco brillante, coinvolgimento di tutto il roster e esaltazione dei singoli, Shengelia su tutti. Fino a mettere Banchi nella cerchia dei migliori coach di Eurolega e pensare realisticamente ai playoff della competizione per le Vu Nere.
Ad aprile le prospettive sono già cambiate: il marzo nero (solo una vittoria in 7 gare) inclina classifiche e certezze, Bologna perde con Baskonia e manda gli spagnoli ai playoff.
A Banchi non resta che concentrarsi sul campionato, con la fuga in solitaria per confermare il miglior piazzamento in vista dei playoff. Dove, però, in finale perde 3-1 con Milano, arrivando affaticata al gran momento.
L'inizio della nuova stagione, con un roster molto rinnovato, ha lanciato segnali preoccupanti soprattutto in Europa: alla partenza lanciata di un anno fa (cammino chiuso con un record di 18 vittorie e altrettante sconfitte) fa da contraltare il 2-11 di quest'anno. Nelle ultime 5, poi, sono arrivate solo sconfitte.
In campionato la % di vittorie è simile a quella dello scorso torneo: 7/9 in questa stagione, 21/29 nella scorsa.
Il totale parla di 105 gare sulla panchina della Virtus e 58 vittorie.
Bilanci che arrivano dopo che il coach ha comunicato alla squadra negli spogliatoi, poco prima della conferenza post-match, la sua decisione.
Finisce l'avventura di un coach che si è sempre messo in discussione: a novembre 2023, ringraziando tutte le componenti per la disponibilità nei suoi confronti, aveva guardato nel futuro. "Il mio vissuto mi dice che non sarà sempre settembre e ottobre, le stagioni sono lunghe e stressanti. Ci saranno altre sconfitte, rimetto il mio giudizio perché è quando si minano gli equilibri che si testa la consistenza".
Fa strano leggere queste parole a distanza di un anno e poco più.
In quei giorni, disse anche che "ogni giorno, quando vado in ufficio, vedo chi è passato di qui: Porelli, Peterson, Messina, Bucci, Brunamonti, Sugar Richardson e altri. E mi chiedo cosa devo fare per esserne all'altezza".
Atteggiamento che Banchi ha ribadito più volte: il suo "Farei volentieri l'assistente di Messina, se mi chiamasse" rese un po' meno tesi i rapporti tra la Virtus e l'Olimpia. E a quelle parole seguì anche il gesto di accompagnarlo sul parquet prima di una sfida alla Segafredo Arena per limitare disapprovazione e fischi verso l'avversario, con tanto di ringraziamento da parte del coach dell'Armani: "Un bel gesto di classe da parte di un collega".
Umiltà e equilibrio che lo hanno portato a premere il tasto stop in un momento difficile, che in Europa (in questo momento) sembra senza via d'uscita.
Banchi ha allenato le tre grandi del basket italiano contemporaneo (Siena, Milano e Virtus) e ancora una volta esce di scena in un momento delicato senza essere il principale e unico colpevole.
Quei primi mesi con la Virtus restano un ricordo dolcissimo per i tifosi, che in quel momento hanno coccolato l'idea di guardare una delle squadre più belle d'Europa.
Sembrava un amore perfetto, bruciante di passione. Ma, proprio come disse Banchi, è sopraggiunto l'inverno.