Il direttore sportivo dell'Aquila a SportMediaset: "A Ellis e Niang auguro di poter essere pronti in futuro per salire di livello"
di Giacomo Magnani© legabasket.it
Vittoria della Coppa Italia, LBA Serie A da protagonista, EuroCup in crescendo: la stagione della Dolomiti Energia Trentino è fin qui andata oltre le più rosee aspettative. Merito del lavoro in campo, ma anche e soprattutto fuori. Un esercizio quotidiano portato avanti con grande abilità da Rudy Gaddo, direttore sportivo dell'Aquila che ha parlato ai nostri microfoni.
C’è molto di suo e dello scouting in questa stagione di Trento: qual è il colpo di cui andate più orgogliosi? “Rifuggo il concetto di mio, mi piace il concetto di nostro perché gli sviluppi tecnici dei giocatori partono dalle attività di reclutamento, ma finiscono con l'attività dei magazzinieri e di chi si occupa di supportarli nella gestione delle case o dei massaggiatori che ne curano i muscoli. Credo che quello che ci rende più orgogliosi possano essere i rapporti e le relazioni umane che sono nate nel corso del tempo e nel lungo periodo. Quindi, immagino che Forray sia il percorso tecnico che rende tutto il club orgoglioso, o ragazzi giovani che sono con noi da diversi anni come Ellis e Niang, però questo vale poi anche per il percorso e le relazioni che si creano anche con i giocatori che rimangono per una sola stagione”.
La crescita esponenziale di Ellis e Niang è sotto gli occhi di tutti: sono già pronti per salire di livello e di giocare in un futuro non tanto lontano in Eurolega? “Credo sia una domanda che andrebbe fatta a chi gioca a un livello più alto e a chi fa il dirigente a un livello più alto. Io so che sono ragazzi che nel percorso che abbiamo costruito con loro si sono dimostrati all'altezza di reggere il peso delle responsabilità in una squadra del nostro livello e auguro loro di poter essere pronti in futuro per salire di livello”.
Avete già nuovi Ellis e Niang da lanciare? “Sarebbe ingiusto per i nuovi ragazzi definire come obiettivo avere dei nuovi Ellis o dei nuovi Niang. Stiamo lavorando con diversi ragazzi giovani che avranno un percorso che gli auguriamo sia il migliore possibile per le loro qualità. L'academy guidata da Marco Crespi lavora con tanti ragazzi giovani. Abbiamo Denis Badalau e Patrick Hassan che si allenano con la prima squadra: se saranno dei nuovi Ellis e Niang, non ne ho idea. Saranno Denis Badalau, Patrick Hassan o quale di loro riuscirà ad arrivare ad alto livello”.
Dopo la grande vittoria della Coppa Italia e i più che probabili play-off di LBA qual è il prossimo step che vi siete fissati come club? “Siamo abituati a restare concentrati sul breve periodo, pensando e lavorando per il lungo e credo che il primo obiettivo sia riuscire a raggiungere davvero i play-off perché più che probabile non è abbastanza, specie nella Serie A di oggi con il livello competitivo che questo campionato sta confermando”.
Paolo Galbiati è il miglior allenatore possibile per sviluppare la filosofia del vostro club? “Non ho la presunzione di poter dire che sia il miglior allenatore possibile, magari ci sarà qualcun altro. È di certo un allenatore che è perfettamente in linea con quello che il club vuole fare. Stiamo lavorando bene insieme e pensiamo sia l’allenatore giusto per sviluppare il progetto di Trento. Probabilmente lì fuori ci sarà anche qualcun altro, ma Paolo è perfetto per noi e questo ci basta”.