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COPPA ITALIA BASKET

Paolo Galbiati, che storia: un'impresa partita da... Milano

Il coach di Vimercate, cresciuto nelle giovanili dell'Olimpia, ha portato la prima Coppa Italia nella bacheca dell'Aquila superando proprio l'EA7 nella finale di Torino

17 Feb 2025 - 08:10
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La regia ordinata ed efficace di Quinn Ellis. Le prestazioni sempre in crescita durante la partita, a rimbalzo offensivo e da bloccante, di Saliou Niang. Il lavoro di piedi sempre puntuale di Anthony Lamb. La disciplina difensiva di Mawugbe, il sacrificio di capitan Forray, i fuochi d'artificio di Ford e così via. Sono così tanti i protagonisti della Dolomiti Energia Trentino, vincitrice della Frecciarossa Final Eight 2025, che dividere gli elogi tra ognuno di essi ne diminuirebbe i meriti. E allora è corretto condensarli per l'uomo che ha contribuito più di tutti a rendere questo gruppo un organismo entusiasmante e vincente: coach Paolo Galbiati.

Il 63-79 con cui l'EA7 Emporio Armani Milano si è vista sfuggire di mano la 2ª Coppa Italia consecutiva all'ultimo atto è persino generoso nei confronti dei biancorossi di coach Messina, tanto è stato netto il divario di rendimento tra le due squadre. L'Aquila ha continuato a volare sulle ali dell'entusiasmo, senza il minimo timore reverenziale per una Milano più talentuosa, più fisica, più strutturata. Lo ha fatto basandosi sulla propria fame e sulla pallacanestro aggressiva e percentuale di coach Galbiati.

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Il quasi 42enne di Vimercate - gli auguri arriveranno il 20 febbraio - è alla 2° Coppa Italia in carriera, dopo quella "inattesa" alla guida della Torino 2018, allenata fino a un paio di settimane prima della cavalcata del Mandela Forum di Firenze da Charlie Recalcati. Se quella gli era "capitata tra le mani", questa Final Eight è stata tutta farina del sacco dell'ex head coach di Biella e Cremona: a lui è stato affidato un progetto a lungo termine in tempi non sospetti, col pieno sostegno e investimento del presidente Luigi Longhi e del DS Rudy Gaddo, e Galbiati sta continuamente alzando il vertice della parabola di crescita di un'organizzazione esemplare.

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Dalle prime annate coi giovani della vicina Bernareggio, il primo salto di carriera del Galbiati allenatore è atterrato proprio all'Olimpia Milano: vedere oggi le immagini del coach bianconero - dal 2010 al 2016 alla guida di diverse formazioni giovanili o al fianco del coaching staff della prima squadra per il lavoro individuale di alcuni giocatori - con le divise biancorosse fa ancora più specie. Se Milano è la svolta a livello di approccio al lavoro, è a Varese la folgorazione sulla via di Damasco: l'incontro con Michael Arcieri, coach Matt Brase, Luis Scola e un'impostazione più analitica al gioco cambia radicalmente la proposta di pallacanestro che Galbiati ha poi proposto in Trentino.

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Quarti di finale di Coppa Italia - persi in condizioni fisiche estreme contro l'Olimpia (80-57) - e primo turno di Playoff di Serie A, eliminato ancora da Milano in 4 partite, alla prima stagione con l'Aquila, ora coach Galbiati è autorizzato a sognare e a far sognare: Trento è capolista solitaria in LBA (15 vittorie e 4 sconfitte) e ora ha una Coppa Italia in bacheca, ad alleggerire ulteriormente la pressione. Un peso in meno, sulle spalle di Galbiati e della sua Aquila, per volare ancora più in alto.

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