Il presidente della Lega Basket: "Abbiamo investito molto nella visibilità, il campo ci ha dato ragione: i palazzetti si sono riempiti"
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Intervistato da Filippo Corsini e Guido Ardone nel programma “Radio Anch’Io Sport” su “Radio Uno”, il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini ha parlato della quarta finale consecutiva, appena conclusa, tra EA7 Emporio Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna.
“Sicuramente oggi la massima espressione della nostra pallacanestro è Milano – Bologna, che conferma una tendenza che esiste anche negli altri Paesi europei, a parte qualche eccezione. Noi abbiamo avuto un campionato estremamente interessante, con Brescia che ha disputato una stagione molto bella, arrivando a perdere la testa della classifica solo nelle ultime giornate. Con Brescia abbiamo avuto anche Venezia protagonista, poi altre squadre che sono partite male e che hanno recuperato. In definitiva è stato un campionato molto avvincente, anche se è chiaro che poi quando si arriva alla fase finale di playoff, contano anche tantissimi altri fattori e indubbiamente oggi Milano e Bologna sono le squadre più attrezzate”.
Gandini ha anche analizzato il tema di una presunta dimensione poco internazionale del basket italiano: “Intanto è giusto ricordare come siano competitivi gli altri nostri Eventi: la Supercoppa è stata vinta dalla Virtus Bologna e la Coppa Italia da Napoli e questo dimostra la vitalità del movimento. A livello internazionale, quello della Eurolega è un club molto ristretto e già farne parte è un privilegio. Si gioca contro squadre molto molto attrezzate, con roster molto profondi e budget praticamente illimitati. La Virtus ha disputato una bellissima stagione europea arrivando a giocarsi la qualificazione ai playoff con il play-in, Milano ha pagato i tanti infortuni, ha avuto tante difficoltà nel corso della stagione ma alla fine vincere il titolo italiano nobilita la sua stagione”.
Quest’annata ha fatto registrare dati importanti di crescita nei palazzetti (+9.2% complessivo al termine della regular season rispetto all’annata precedente) e negli ascolti televisivi: “Sicuramente abbiamo investito molto nella visibilità, per far conoscere le storie, i personaggi, i giocatori, gli allenatori che sono dietro i successi sportivi, perché è questo ciò che il pubblico oggi vuole. Il campo ci ha dato ragione, i palazzetti si sono riempiti e si è ritornati ad avere numeri pre-pandemia, toccando affluenze che non erano così alte da molti anni. Pur nella difficoltà di avere palazzetti di dimensioni molto diverse tra loro, mi auguro che questi numeri siano l’inizio di una nuova ondata. Noi cercheremo di fare il possibile per mettere a fattor comune gli interessi di tutte le 16 società di Serie A ma anche di tutto il movimento che c’è sotto. Quest’anno sono state promosse Trapani e Trieste, quest’ultima che è risalita dopo un solo anno in Serie A2 e questo ci fa ben sperare perché c’è tanta voglia di basket. Quello su cui contiamo è il desiderio di crescere ulteriormente da parte di grandi consorzi e grandi imprenditori che vogliono portare avanti la forza del basket”.
Il Presidente della LBA ha anche commentato la nascita dell’agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche: “Il nostro malumore iniziale era dettato soprattutto dalle modalità di comunicazione del progetto senza che fosse stato nemmeno discusso e valutato dalle Leghe. Sicuramente noi costituiremo solo una piccolissima parte del lavoro di questa agenzia perché la maggior parte del lavoro riguarderà le tre leghe del calcio. Per noi non cambia tanto, anche se la modifica della struttura esistente porterà a ulteriori costi alle nostre squadre e questo francamente lo troviamo un aggravio non necessario. Per il resto, salvo qualche limatura nel testo (soprattutto sulle possibilità che la agenzia avrà di intervenire in determinate situazioni), il nostro giudizio rimane assolutamente positivo”.
Gandini ha anche analizzato il tema degli arbitri in Serie A: “Non esiste una bacchetta magica o la persona che risolva tutti i problemi. Vi sono sicuramente difficoltà, tra cui il problema della vocazione, formazione e crescita degli arbitri. Dal mio punto di vista comunque la stagione arbitrale è stata molto positiva e si è lavorato molto bene. Come sempre, quello che risalta sono gli episodi e non la normalità e purtroppo in tutti gli sport, anche nel nostro, vi sono episodi da interpretare e sono quelli che dividono le folle e le opinioni. Il mio augurio è che il lavoro intrapreso dalla Federazione continui e che vi sia una spinta per tornare a intraprendere la carriera arbitrale che, come sapete bene, è un fattore indispensabile per il movimento”.