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Valli, atto di fede: "La salvezza? Un Everest da scalare a mani nude, ma Napoli può riuscirci"

Il coach si gode la prima vittoria in campionato e crede nell'impresa: "Pullen è stato grandioso. Sarà durissima, ma abbiamo le qualità per farcela"

di Raffaele Pappadà
27 Dic 2024 - 11:00
 © IPA

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Un agente speciale per una missione speciale, quasi disperata. Dev'essersi sentito così Giorgio Valli, quando ha ricevuto la proposta dal Napoli Basket ultimo in classifica, con sole sconfitte nelle prime 8 di campionato.

"Quando è arrivata la chiamata di Napoli, onestamente, c’è stato un misto di stupore, felicità e preoccupazione. Come sempre prevale la voglia di prendere una sfida, di avere il coraggio di ribaltare una situazione molto difficile come quella che stiamo vivendo. Lo spirito che tutti noi allenatori abbiamo è quello di cercare di dare una mano per cambiare certe rotte e certe mentalità. Preoccupazione, ma anche tanta gioia e tanto orgoglio per poter dare una mano a Napoli".

Il coach ci ha messo qualche settimana per fermare la forza di gravità che teneva la squadra saldamente ancorata allo zero in classifica: con Scafati, al dodicesimo tentativo, è arrivata la vittoria liberatoria. Grazie ai progessi di squadra e grazie ai ritorni di due degli eroi della Coppa Italia vinta appena dieci mesi fa: Zubcic e, soprattutto, Pullen.

"Jacob non lo scopro certo io, è un giocatore che appena arrivato non capivo perché non fosse in questa squadra. Mi hanno spiegato alcune cose e credo che quando c’è stata la possibilità la società abbia fatto di tutto e di più per portarlo di nuovo a Napoli in pochissimo tempo. Domenica ha fatto grandi numeri, non mi aspetto che ognuno dei nostri giocatori faccia 30 punti a partita, mi interessa che tutti diano un contributo importante in attacco e in difesa. Solo la squadra vince, non è retorica, ma un fatto oggettivo".

Vittoria che non deve distrarre dalla complessità del percorso: per realizzare un'impresa del genere serve una crescita globale e, soprattutto, continua, senza troppe oscillazioni.

"I fronti sono molteplici, non c’è un reparto, piuttosto che un altro. Lavoriamo continuamente per l’attacco e per la difesa, soprattutto con un roster come questo che è in continua evoluzione. Speriamo in qualche modo di fissare certe abitudini che devono valere per entrambe le fase. È chiaro che il talento è sicuramente elevato, ma non basta: quando devi salvarti devi lavorare per prendere un canestro in meno. Un po’ difficile, vista la vocazione nel DNA di tanti ragazzi, ma dobbiamo farcela, da squadra, costruendo un muro da opporre agli avversari".

Valli però è fermamente che raggiungere l'obiettivo, anche se estremamente complicato, sia nelle possibilità di Napoli.

"Credo che l’obiettivo salvezza sia raggiungibile, anche se sarà un Everest da scalare a mani nude. Abbiamo la potenzialità per farlo a livello di roster, la società ci ha messo a disposizione un ottimo ambiente in cui poter lavorare e quindi credo che sia stupido pensare di non riuscire a raggiungere questo obiettivo. Sarà durissima, dovremo giocare possesso dopo possesso, ma credo che sia possibile".

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