Season high per il lungo americano che ha sigillato il successo sulla Virtus Bologna a 30 secondi dalla sirena
La terza volta è quella buona. E dopo aver solo sfiorato la vittoria in Gara 1 e Gara 2 contro la Virtus, rispettivamente da -20 e -22, l'Umana Reyer Venezia è riuscita a completare la rimonta sfruttando ogni goccia di energia del Taliercio e di... Jordan Parks. Perché è il bottino di 19 punti (miglior score dell'anno), 8 rimbalzi, 4 assist, 28 di valutazione, a cui aggiungere lo spettacolare appoggio che sigla il +3 a 34” dalla fine, a regalare una vittoria che nei due match di Bologna era sfumata solo per questione di dettagli.
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"Credo che abbiamo dimostrato chi possiamo essere, ora dobbiamo farlo ancora ed essere pronti per competere". Lo aveva detto proprio Parks alla vigilia e così è stato. Un messaggio, quello dell'americano, che è diventato realtà.
La vera bravura di Venezia sta anche nell'aver resettato (ma non dimenticato) le due partite giocate in Emilia, in cui sono stati i dettagli (o meglio, le disattenzioni) a fare la differenza. Il fallo di Heidegger in Gara 1 che cancella il possesso della vittoria, i due tiri liberi concessi a Cordinier che hanno consegnato il successo alle V Nere nel finale di Gara 2. Venezia ha imparato dai propri errori, ed ecco la vittoria nel primo "elimination game" a favore di Bologna.
"È stato incredibile, il pubblico ci ha elettrizzato - ha raccontato Jordan Parks a fine partita. Abbiamo cercato di fare quello che ci è stato chiesto di fare, eseguire con aggressività. Mi aspettavo questo anche da me e ho cercato di farlo. Cosa mi aspetto da Gara 4? Lo slogan che ho sentito qui in Italia è "mai mollare", quindi continueremo a lottare".