Il capitano di Bologna che a quasi 38 anni fa la differenza in Italia e in Europa si racconta a SportMediaset, tra obiettivi e voglia di rivincita
di Enrico De Santis© IPA
Tra una decina di giorni il primo e fin qui unico italiano ad aver vinto il titolo NBA compirà 38 anni. E non stiamo parlando di un ex, ma di un giocatore che continua a incantare l'Italia e l'Europa dei canestri. Marco Belinelli da San Giovanni in Persiceto sta vivendo una stagione da top player.
Una media di oltre 14 punti, col 41% da tre, tra LBA ed Eurolega con più di 21 minuti in campo in ogni partita. Sono numeri che non lasciano dubbi, anzi spazzano via quelli di chi l'anno scorso lo aveva limitato a un ruolo di secondo piano. Belinelli analizza ai microfoni di SportMediaset la sua rinascita: "Ora c’è tanta voglia di vincere, dopo l'ultima stagione così difficile per me per tanti motivi. Quest’anno siamo una squadra speciale, abbiamo un grande allenatore e un grande staff. Andiamo sempre in campo con l’obiettivo di vincere".
La fame di successo è la stessa di inizio carriera, nonostante i tanti trionfi individuali e di squadra e l'età che avanza. Le 38 candeline su cui soffierà il prossimo 25 marzo sono un dettaglio, tutto parte dalla testa. È soprattutto lì che Marco Belinelli è ancora un fuoriclasse: "Probabilmente tutto nasce da qualcosa che c’è in me. Il vero segreto è la voglia che ho dentro e l’amore che provo per la pallacanestro. Poi sicuramente presto attenzione a molte piccole cose. Devo ringraziare medici e fisioterapisti che passano tanto tempo con me, permettendomi di rendere al 100% quando scendo in campo, anche in allenamento".
E proprio alla costanza dell'allenamento, oltre che al talento di cui la natura l'ha dotato, si deve il suo leggendario catch and shoot che continua a far vittime. L'ultima in ordine di tempo l'Olimpia Milano, punita da una fiammata irreale: 11 punti in 35 secondi. Ma da dove nasce quel tiro che generazioni di difensori hanno provato, spesso invano, a neutralizzare? "Certamente c’è molto lavoro alle spalle, oltre alla dote naturale che possiedo. Cerco di allenarmi tanto sul tiro, soprattutto simulando situazioni di gioco, come gli schemi disegnati per me. Nonostante si giochi tantissimo e ci sia poco spazio per il lavoro individuale, cerco comunque di trovare il tempo grazie anche all’aiuto del nostro staff tecnico".
La vittoria contro l'EA7 potrebbe avere un peso specifico molto importante in chiave playoff. Se la Segafredo arriverà davanti ai rivali al termine della regular season avrà infatti il vantaggio del fattore campo in un eventuale incrocio coi campioni d'Italia. Playoff che sono anche il grande obiettivo in Eurolega. A proposito, avendo una sola possibilità cosa sceglierebbe Belinelli tra la vittoria dello scudetto o la qualificazione alle Final Four di Eurolega? "Le Final Four. Penso che l’Eurolega sia di un livello veramente tosto, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Arrivarci sarebbe bellissimo per noi, per la Virtus e per tutta la città di Bologna".