Per il montenegrino "un forte dolore al fianco destro" dopo una caduta: si teme la frattura del coccige. Il precedente di Gudmundsson della Fiorentina
di Enrico De Santis© IPA
Un terzo quarto maledetto per l'Olimpia Milano contro il Fenerbahce. Gli infortuni di Nikola Mirotic e Freddie Gillespie, arrivati nel giro di pochi secondi di distanza, hanno di fatto chiuso una partita già ampiamente indirizzata dalla parte della squadra turca, ma soprattutto hanno gettato nello sconforto il pubblico del Forum. E poco più tardi anche Ettore Messina che ha così parlato in conferenza stampa: "In questo momento siamo preoccupati soprattutto per gli infortuni di Gillespie e Mirotic: nelle prossime ore sapremo qualcosa di più. Adesso possiamo solo sperare, ma a prima vista sembrano tutti e due incidenti seri”.
Per Gillespie lo spavento è stato procurato dal violento impatto con la testa sul parquet durante un'azione difensiva su Devon Hall: il lungo ex Bayern Monaco è stato trattenuto sotto osservazione in ospedale, come da prassi. Se in mattinata starà meglio verrà dimesso.
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Preoccupa maggiormente la situazione di Mirotic, per motivi facilmente intuibili. Il montenegrino è rovinato goffamente a terra durante un'azione d'attacco in cui era accoppiato a Nigel Hayes-Davis: il giocatore del Fener gli ha "tolto la sedia", provocandone la caduta. Mirotic ha subito sentito un forte dolore, tanto da non riuscire ad alzarsi se non dopo l’intervento dello staff medico dell'Olimpia. Scuotendo la testa, ha lasciato il campo visibilmente sofferente: ha provato a testare le sue condizioni dietro alla panchina, ma il dolore non gli ha consentito di rientrare sul parquet.
La versione ufficiale del club parla di "forte dolore al fianco destro" da rivalutare nelle prossime ore. Dalla dinamica dell'infortunio non sarebbe da escludere un problema al coccige: solo gli esami strumentali chiariranno l'entità del danno e le zone interessate. Un infortunio del genere è capitato poche settimane fa ad Albert Gudmundsson, calciatore della Fiorentina: durante la partita di campionato contro il Como, lo scorso 18 febbraio, l'attaccante islandese si procurò proprio una frattura al coccige a seguito di un trauma contusivo. "Gli esami radiologici effettuati - si legge nel comunicato del club viola - hanno evidenziato una frattura a carico del passaggio sacro-coccige": per i tempi di recupero si erano ipotizzati 30-40 giorni.
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Gudmundsson, stupendo un pò tutti, era però riuscito a tornare in campo addirittura il 28 febbraio, seppur per pochi minuti, contro il Lecce. E ieri sera ha giocato un quarto d'ora nella sconfitta della Fiorentina contro il Panathinaikos in Conference League. L'Olimpia Milano, nel frattempo, incrocia le dita.