La seconda gara del PreOlimpico di San Juan nasconde pericoli, ma gli azzurri sono superiori. Palla a due stanotte alle 2:30
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Se l'Italia di Pozzecco, alla prima uscita col Bahrain, ha collezionato il quarto scarto favorevole più grande della storia di Italbasket, Portorico si è "fermato" al +43 (56-99) nella notte del Coliseo di San Juan. Il confronto a distanza, tuttavia, serve a poco per misurare il livello dell'Italbasket e della selezione del CT Nelson Colon.
Serve a poco anche considerare il recente storico dei precedenti tra le due: 3 vittorie italiane negli ultimi 4 anni, tra Mondiali cinesi e filippini (94-89 dopo un supplementare nel 2019 e 73-57 nel 2023) e tornei preolimpici serbi (90-83 a Belgrado nel 2021). Le parole di Gianmarco Pozzecco a Tuttosport provano a spiegare, alla viglia, il perché Portorico sia un test già significativo: "Un'ottima squadra, più forte di quella incontrata agli ultimi Mondiali, quando abbiamo vinto faticando. C'è Alvarado, uno che l'NBA la gioca per davvero, e poi Clavel, atleta completo che apprezzo molto e che a Manila era assente. Impegno difficile. Ma sarà solo il primo passo per provare ad andare a Parigi".
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Per corroborare le previsioni del CT azzurro, Pozzecco ha mancato di menzionare la terza modifica al roster caraibico rispetto alla campagna delle Filippine, Davon Reed: guardia 29enne, 32° scelta al Draft 2017, 4 anni di NBA alle spalle e una stagione completa in G League coi Memphis Hustle appena conclusa. È proprio la collocazione dei tre nelle rotazioni di Colon a colmare una delle lacune decisive per le vittorie azzurre: Alvarado, Clavell (solo 7' all'esordio, ndr) e Reed garantiscono stazza, fisicità e intensità difensiva nel reparto guardie, in cui il solo Tremont Waters e Jordan Howard (ex GeVi Napoli, fratello maggiore del Markus visto dominare in Eurolega a Baskonia nell'ultimo anno) non hanno mai fornito risposte sufficienti alla taglia di Italbasket.
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La prima gara di Portorico del PreOlimpico al Coliseo ha detto poco o nulla, considerato il valore del Bahrain, in ottica sfida all'Italia. Un dato è balzato però all'occhio: se l'Italia ha sfruttato, per scacciare il "rischio di non fare bella figura" citato dal CT Pozzecco, le mancanze difensive bahrainite concludendo dal pitturato più di quanto è solita fare (48 conclusioni da 2, 27 triple tentate, 39 assist), Portorico si presenta come una selezione che si appoggia in maniera estrema alle iniziative individuali in attacco, contando sulla capacità di mettere punti a referto in isolamento di gran parte degli elementi di rotazione: 33 tentativi da 2 a fronte di 39 triple, 24 assist.
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"Siamo qui per un sogno e vogliamo realizzarlo. Portorico, noi, Lituania e Messico. Le difficoltà non ci spaventano": il monito di Gianmarco Pozzecco, ripetuto anche dopo la vittoria col Bahrain, è più un promemoria che un avvertimento. L'importanza di terminare imbattuti il Gruppo B per regalarsi una semifinale più abbordabile rispetto a quella che si prospetterebbe con la Lituania, 1° classificata del Gruppo A, è fondamentale.
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In attesa di conoscere il prossimo avversario - non è scontato che siano i messicani: la vincitrice di Costa d'Avorio-Messico si conoscerà qualche decina di minuti prima della palla a due di Portorico-Italia, e gli ivoriani sono andati molto più vicini a sconfiggere la Lituania (90 pari a 1'30" dal termine nella sfida delle prime ore italiane del 4 luglio, nella quale la Costa d'Avorio è stata avanti per due volte di 9 lunghezze e i baltici sono stati costretti a un 32-21 di parziale nell'ultimo quarto per vincere 97-93) rispetto alla selezione messicana - l'Italbasket affronta i portoricani con la consapevolezza di essere più forti, ma di doverlo dimostrare in ogni singolo aspetto del gioco.