Seconda vittoria in quarantott’ore, contro gli stessi avversari, sia per i Mavs (108-93) sia per i Bucks (132-94). Clamoroso ko per i Jazz contro Minnesota, nona vittoria di fila per i Knicks
Ancora nulla da fare per i Lakers contro Dallas e per Philadelphia contro Milwaukee: nelle ‘rivincite’ delle partite giocate già due sere prima, i Mavs battono i gialloviola 108-93 (Doncic 18, Melli 6), mentre i Bucks travolgono i Sixers 132-94. Clamorosa sconfitta per i Jazz: Minnesota espugna Salt Lake City con un inatteso 101-96. Nona vittoria consecutiva per i Knicks, che superano Toronto 120-103. Sorridono Nuggets, Spurs, Heat e Pacers.
DALLAS MAVERICKS-LOS ANGELES LAKERS 108-93
Anthony Davis inizia lentamente a riprendere ritmo, ma non bastano i suoi 17 punti (dato “gonfiato” dal 7/8 dalla lunetta, visto il 5/19 dal campo) per far sì che i gialloviola possano prendersi la rivincita contro i Mavericks, che dunque replicano la vittoria di due sere prima nonostante l’assenza di Kristaps Porzingis (fuori per l’infortunio patito proprio contro i Lakers nella partita precedente) e un Luka Doncic non eccezionale al tiro, benché tre dei suoi sei canestri complessivi dal campo, che assieme al 4/5 dai liberi somma 18 punti, arrivino nel finale, compresa una tripla da distanza siderale allo scadere dei 24 secondi. Lo sloveno arricchisce la sua prestazione con ben 13 assist, molti dei quali sfruttati da Dwight Powell (25 punti) e Dorian Finney-Smith (21). In campo, per 14’28”, anche Nicolò Melli, autore di 6 punti. I losangelini restano in partita per tre quarti, oltre che grazie a Davis, anche con i 20 punti di Ben McLemore, ma non è sufficiente per evitare un ko che allontana la squadra allenata da Frank Vogel dalle prime quattro posizioni ad Ovest.
MILWAUKEE BUCKS-PHILADELPHIA 76ERS 132-94
Un clamoroso parziale di 82-54 dopo l’intervallo lungo consente a Milwaukee di battere per la seconda volta Philadelphia nel giro di quarantott’ore e di riaprire definitivamente il discorso relativo alla testa di serie numero uno della Eastern Conference per i prossimi playoff. Con Joel Embiid tenuto a riposo da coach Doc Rivers, i Sixers non trovano un punto di riferimento offensivo e non è un caso che i migliori marcatori siano due riserve, Shake Milton e Tyrese Maxey, con appena 15 punti. Ne approfittano, dall’altra parte, i rampanti Bucks, guidati dal solito imprescindibile Giannis Antetokounmpo: ‘The Greek Freak’ flirta con la tripla-doppia, mettendo a referto 24 punti, 14 rimbalzi e 7 assist in appena 23’43” sul parquet, un minutaggio possibile grazie al lunghissimo garbage time, e si prende anche la soddisfazione di superare, al secondo posto nella classifica marcatori assoluta della franchigia, un mostro sacro come Glenn Robinson, portandosi con 12.023 punti alle spalle del solo Kareem Abdul-Jabbar (14.211).
UTAH JAZZ-MINNESOTA TIMBERWOLVES 96-101
La sorpresa della notte Nba arriva indubbiamente dalla Vivint Smart Home Arena, solitamente parquet inespugnabile, che per una sera diventa terreno di caccia per i Timberwolves, in un testa-coda dal risultato ai limiti del pronosticabile. Nonostante 30 punti di Bojan Bogdanovic, 18 di Mike Conley e la presenza sotto canestro di Rudy Gobert (9 punti e 17 rimbalzi per il francese), Utah (che, è bene ricordare, è sempre senza il primo terminale offensivo, Donovan Mitchell) soffre ben 21 palle perse e Minnesota, dopo un inizio complicato, emerge nella ripresa grazie al talento di Karl-Anthony Towns, che chiude in doppia-doppia con 24 punti e 12 rimbalzi, e all’efficacia offensiva di Anthony Edwards e D’Angelo Russell, autori entrambi di 23 punti. È una sconfitta discretamente pesante per i Jazz, in chiave primo posto ad Ovest: Phoenix e i Clippers, infatti, non sono più così distanti e il sogno di chiudere la regular season davanti a tutti rischia di sfumare.
NEW YORK KNICKS-TORONTO RAPTORS 120-103
Neanche una squadra in risalita come Toronto riesce a fermare l’avanzata dei Knicks, che per la prima volta dal 2013 arrivano a nove vittorie consecutive. È una vittoria meno semplice di quanto dica il +17 finale per New York, dato che i Raptors resistono per tre periodi e iniziano l’ultimo in svantaggio di cinque lunghezze: nei momenti decisivi, però, si scatenano Julius Randle, autore di una prova da 31 punti e 10 rimbalzi, RJ Barrett, che mette a segno a sua volta una doppia doppia, in questo caso da 25 punti e 12 palloni raccolti sotto canestro, e Derrick Rose, che dalla panchina ne firma 19 aggiungendo 7 assist. I Raptors, finché possono, restano a galla grazie ai 27 messi a segno sia da OG Anunoby sia da Fred VanVleet (per quest’ultimo ci sono anche 11 assist), e ai 26 punti di Pascal Siakam. Nel finale, però, il fiato è corto e il successo va della franchigia della Grande Mela.
DENVER NUGGETS-HOUSTON ROCKETS 129-116
Benché continui a piovere sul bagnato in casa Nuggets dal punto di vista degli infortuni (oltre a Jamal Murray, ko al legamento, è fuori anche Will Barton per un infortunio al flessore), la squadra che rappresenta la Mile High City non spreca l’occasione contro i derelitti Rockets: Nikola Jokic continua la sua corsa silenziosa verso il titolo di Mvp della stagione regolare, mettendo a referto 24 punti e 12 rimbalzi con 10/14 al tiro in appena 29 minuti, ma il dominatore di serata è Michael Porter jr, che segna 39 punti con un irreale 8/12 da tre. Molto bene anche PJ Dozier, con 23 punti, e Facundo Campazzo, che ne segna solo 5 ma distribuisce 13 assist. Houston ruota appena sette giocatori, sei dei quali vanno in doppia cifra, ma nonostante i 25 di D.J. Wilson e la doppia-doppia da 21 punti e 11 assist di Kelly Olynyk arriva l’ennesima sconfitta di una stagione da dimenticare.
NEW ORLEANS PELICANS-SAN ANTONIO SPURS 108-110
Pesante, anzi pesantissima sconfitta per New Orleans, che perde contro gli Spurs in un vero e proprio scontro diretto per l’accesso al play-in tournament e, a meno di clamorose rimonte nell’ultima parte di regular season, può dire addio al sogno postseason. Non bastano, alla squadra di Stan Van Gundy, 33 punti e 14 rimbalzi del solito Zion Williamson, capace di superare quota 2mila punti in appena 79 presenze da professionista, né i 24 messi a segno sia da Brandon Ingram sia da Lonzo Ball. San Antonio, infatti, non sbaglia nulla nei momenti decisivi del match, e viene trascinata al successo da un DeMar DeRozan da 32 punti, 8 assist e 7 rimbalzi, cui si aggiunge la prestazione da 22 punti di un ispirato Derrick White. Con il successo, gli Spurs si portano al nono posto ad Ovest staccando di mezza partita Golden State. I Pelicans invece restano undicesimi, a ben quattro partite di distanza rispetto a Curry e compagni, che chiudono momentaneamente il lotto delle qualificate al play-in.
MIAMI HEAT-CHICAGO BULLS 106-101
Gli Heat ci credono ancora: dopo un periodo negativo che li ha fatti scivolare nel ‘limbo’ delle squadre fra il settimo e il decimo posto, Miami si riavvicina alla zona che garantisce una testa di serie automatica per il primo turno tornando al successo contro Chicago dopo la sconfitta subita ventiquattr’ore prima ad Atlanta. Protagonisti della vittoria, senza dubbio, sono Jimmy Butler e Bam Adebayo, entrambi autori di 20 punti, benché dal punto di vista realizzativo siano dietro i 23 di Duncan Robinson e i 22 di Kendrick Nunn. Chicago, ancora senza Zach LaVine, ha poche armi per rispondere ma resta agganciata al risultato fino alla fine grazie ai 31 di Coby White e alla doppia-doppia da 26 punti e 14 rimbalzi di Nikola Vucevic. Non basta, però, per evitare il settimo ko nelle ultime dieci uscite, per effetto del quale il decimo posto sembra sempre più un miraggio.
INDIANA PACERS-DETROIT PISTONS 115-109
Chi invece è relativamente sicura di partecipare almeno al nuovo mini-torneo creato dalla Nba per rendere più competitive le sfide di medio-bassa classifica è Indiana, che supera non senza difficoltà i giovani Pistons, in piena ricostruzione. Servono tre giocatori oltre quota 20 per ottenere la seconda vittoria consecutiva: si tratta di Malcolm Brodgon, autore di 26 punti, Caris LeVert, che ne mette a segno 25, ed Edmond Sumner, che ne aggiunge 22. Notevoli anche i 13 assist di T.J. McConnell, partito dalla panchina, e la doppia-doppia da 11 punti e altrettanti rimbalzi di Oshae Brissett. Detroit, dal canto suo, risponde con i 25 di Jerami Grant e con la doppia-doppia da 17 punti e 21 rimbalzi di Mason Plumlee, ma arriva comunque la terza sconfitta consecutiva, la numero 43 complessiva di una stagione sciagurata.