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COPPA ITALIA BASKET

Shields-Dimitrijevic-LeDay, il tridente di Milano ha spazzato via Bologna

In attesa di un Mirotic a pieno regime, i tre tenori dell'Olimpia (51 punti sui 91 biancorossi) hanno reso la sfida con la Virtus molto più semplice del previsto

13 Feb 2025 - 10:00
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Era il quarto di finale della Frecciarossa Final Eight 2025 con più riflettori puntati addosso, perché era il 41° confronto diretto negli ultimi 5 anni e perché Virtus Segafredo Bologna e EA7 Emporio Armani Milano possono mettere sul parquet più talento e fisico di tutti, in Italia. Il 77-91 spiega solo in parte il controllo che invece l'Olimpia di coach Messina ha esercitato sulla gara, dal primo vantaggio a fine 1Q (12-14) sino alla sirena finale. Le ragioni? Principalmente tre: Shavon Shields, Nenad Dimitrijevic e Zach LeDay.

Per Shields 19 punti (3/7 da 2, 4/6 da 3, 1/2 ai liberi), 2 rimbalzi, 4 assist e 2 palle recuperate in 27': una prova pulita, senza forzature o testardaggine, prendendosi responsabilità quando richiesto dalla partita e prendendosele bene. Lo ha fatto all'inizio, quando la difesa di Bologna ha concesso iniziative a lui e Bolmaro pur di silenziare i lunghi e Mannion; lo ha fatto a cavallo tra secondo e terzo quarto, con un paio di isolamenti conclusi con una tripla realizzata in faccia a un disorientato Pajola, non certo l'ultimo arrivato se si parla di difesa individuale; lo ha fatto creando separazione ogni volta che apriva il palleggio, marcato tra gli altri anche dal nuovo arrivato Holiday, per concludere in appoggio o servire i compagni liberi sul perimetro. Una delle migliori serate della "nuova" versione di Shields, senza che dovesse salvare capra e cavoli ma creando il solco decisivo verso l'accesso alla semifinale di sabato con la Germani Brescia.

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Con Nico Mannion ben arginato dai difensori virtussini, i segnali più brillanti tra i play di Milano li ha fatti intravedere, eccome, Nenad Dimitrijevic. 14 punti (4/5 da 2, 2/3 da 3), 3 rimbalzi e 1 assist in 19' per il macedone: suoi i punti per il sorpasso biancorosso al termine della prima frazione, da cui Milano non si è più guardata indietro. Mai come nel caso di Neno è palpabile ora il momento di fiducia vissuto dal gruppo di Messina: vedere l'ex Kazan così coinvolto anche a livello realizzativo, e non solo per servire i compagni smarcati.

Triple sugli scarichi, conclusioni dalla lunga distanza prese dal palleggio, lettura del posizionamento della difesa e canestri nei pertugi aperti nell'area pitturata: alla 5ª doppia cifra consecutiva quando impiegato con buon minutaggio in Italia, dagli sprazzi di inizio stagione si sta notando un Dimitrijevic continuo e affidabile: un Neno che "si sta recuperando da solo", per citare coach Messina.

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In una serata importante di Milano, non poteva mancare la presenza di Zach LeDay. Meno coinvolto a inizio partita del "solito", ossia ciò che ha rappresentato nell'ultimo mese e mezzo dell'Olimpia (soli 4 tiri dal campo nei primi 2 quarti), all'ex Partizan sono bastati 8 punti nel parziale che ha allontanato definitivamente la Virtus a metà 3Q (da 41-50 a 45-63) per mostrare la leadership assunta nello spogliatoio e negli schemi di Milano.

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16 punti (2/5 da 2, 2/4 da 3, 6/8 ai liberi) e 7 rimbalzi in 29': cifre di un LeDay in modalità cruise control, più impiegato di tutti ma con la necessità di gestire le forze in vista dei prossimi impegni ravvicinati. Nel post partita, il capitano biancorosso, Pippo Ricci, lo ha indicato come "il nostro supereroe"; coach Messina lo ha addirittura provocato: "Gli ho detto scherzando che a Monaco di Baviera non ha giocato così bene, se facesse sempre così sarebbe Batman". Perché LeDay non è forse l'eroe che Milano merita, ma quello di cui ha più bisogno.

Parlare in questi termini di Milano, dopo una vittoria con la Virtus - Mirotic ancora a mezzo servizio, Causeur ai box, Nebo ormai fuori dall'equazione -, fotografa la calma e la lucidità che l'Olimpia ha trasmesso alla Inalpi Arena. Una squadra pienamente conscia del proprio talento, in attesa del pieno recupero di quello più puro (Mirotic è stato preservato a livello di minutaggio), per cui in Italia non sembrano esserci contendenti credibili.

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Proverà a esserlo Brescia (sabato 15, ore 18), confidando nella follia che caratterizza da sempre questo formato della Coppa Italia. Ma col trio delle meraviglie Shields-Dimitrijevic-LeDay è complicato immaginarsi sorprese.

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