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Saccaggi: "Viviamo alla giornata, Pistoia lotta per la sua gente"

Uno dei leader dell'Estra si confessa: "Questa stagione una ferita aperta. Gli americani? Spesso dipinti come mercenari, ma Paschall, Cook e Forrest hanno moltiplicato gli sforzi"

04 Mar 2025 - 09:55
 © IPA

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Nella settimana più difficile, Pistoia ha tirato fuori quelle qualità che la rendono speciale per i suoi tifosi: spirito di appartenenza, carattere e voglia di non mollare.

Nonostante la situazione societaria che espone l'Estra a correnti impreviste, la squadra ha vinto lo scontro salvezza con Napoli, agganciando la squadra di Valli e Cremona a quota 10 e facendo capire di non sentirsi già condannata. Lo ha raccontato anche Lorenzo Saccaggi, uno dei leader storici del club, al Corriere dello Sport.

"Noi italiani ci siamo presi le nostre responsabilità e lo hanno fatto anche i tre americani che sono rimasti. Spesso i giocatori che arrivano dagli USA vengono dipinti male, quasi come mercenari. Paschall, Cook e Forrest hanno moltiplicato gli sforzi per dare il loro contributo. E ci sono tanti protagonisti nascosti, perché non li vedete in campo: tutti i dipendenti e collaboratori che con noi vivono questo terribile momento e, nonostante tutto, ci consentono di andare avanti".

A Napoli sicuramente è stato grande protagonista proprio Saccaggi, che ha ritoccato il suo high in campionato con 16 punti realizzati.

"Si sono create le condizioni per avere più minuti e responsabilità. Abbiamo fatto una vera e propria impresa sportiva, è stata una partita storica, su di noi non avrebbe scommesso nessuno. Il merito è di tutti ed è stato un successo anche il solo fatto di partire per andare a giocarla viste le tante voci che si rincorrono in questi giorni. Viviamo alla giornata e non può essere altrimenti. Non privare la città e i suoi splendidi tifosi della loro squadra del cuore è lo Scudetto di Pistoia".

Tifosi che hanno accolto con calore la squadra al rientro.

"Erano tantissimi, più di quelli che ci abbracciarono dopo la promozione in A. Hanno paura e hanno sfogato la gioia lanciando un messaggio chiaro: Pistoia Basket deve vivere, non importa se ancora in massima serie o un gradino più in basso. La gente vuole ancora sognare di tifare per il biancorosso".

Dopo l'impresa di Napoli, adesso c'è da affrontarne un'altra: trovare le energie per proseguire.

"Dobbiamo concentrarci su noi stessi e ricevere energia dalla nostra gente e da chi ci sta vicino. Quando prepariamo la borsa per andare al Palazzo per allenarci non sappiamo chi e cosa troveremo. Questa situazione di incertezza non consente di lavorare bene e logora. Siamo in balia degli eventi, di un destino che è frutto di troppe situazioni non chiare che si sono prolungate".

E pensare che, un anno fa, l'Estra era la rivelazione del campionato.

"Sembra un secolo fa. La nuova gestione societaria ha distrutto quello che eravamo. Brienza non è stato solo il coach con cui siamo andati alla Final Eight di Coppa Italia, ma anche un amico, uno di noi. La logica avrebbe voluto che si desse continuità a quel momento, invece questa stagione, che vorremmo finisse al meglio, rimane una ferita aperta, che adesso sanguina. Come il cuore di chi ama il basket a Pistoia".

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