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La rinascita di Macura: "Volevo smettere, a Treviso ho ritrovato me stesso"

L'americano si è raccontato a La Tribuna di Treviso: dopo un anno di stop e i problemi alla schiena aveva pensato di ritirarsi, ma con la Nutribullet è rinato

08 Gen 2025 - 11:00
 © IPA

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Rinascita è la parola che accomuna JP Macura e la Nutribullet Treviso. L'ultimo tassello della campagna estiva del club sta giocando un ruolo importante nella stagione della squadra di Vitucci, spazzando via tutti gli scetticismi legati al suo ritorno sulla scena dopo un anno di stop.

Se Treviso può sognare un posto nei playoff, è anche merito del ragazzo del Minnesota che si è raccontato a Ubaldo Saini sulle pagine de "La Tribuna di Treviso".

"Il basket era lo sport che mi riusciva meglio e mi dava più gioia, potevo scatenare meglio il mio estro e la mia fantasia. Il baseball mi piaceva tanto, ma era piuttosto noioso. In fondo sono anche un po' pazzerello, mi piace fare cose inconsuete in campo".

Uno dei motivi per cui è così amato dai tifosi, anche di Treviso.

"Non ho paura di sbagliare, continuo a provarci sempre, anche se commetto un errore. Mi piace cercare la giocata a effetto, quella che fa alzare il pubblico dalla sedia. L'errore fa parte del gioco, ma è chiaro che non bisogna esagerare".

La sua rinascita arriva dopo un anno senza basket, che aveva portato Macura a pensare addirittura a dire basta.

"Ho avuto problemi alla schiena e ho anche pensato al ritiro. Ma non ho mai pensato di fare un lavoro normale, d'ufficio. Ho continuato a credere nel basket e ad allenarmi, finché è arrivata la chiamata di Treviso. Sono molto grato alla società per questa opportunità".

In Veneto, adesso, vive un nuovo capitolo della sua vita, con tutta la famiglia.

"Ci troviamo benissimo. Ci sono parchi in abbondanza per poter giocare e divertirsi, una cucina favolosa, delle ottime caffetterie. L'Italia è davvero un bel Paese dove poter vivere".

Macura ha parlato poi delle due figlie.

"Eravamo preparati alla possibilità che Summer potesse essere affetta dalla sindrome di down, siamo felici e conduciamo una vita assolutamente normale. Il suo percorso di apprendimento sarà un po' più lento e sfidante, ma sarà ancora più soddisfacente vedere i suoi progressi. Stella a due anni è davvero un bel tipetto. Per Natale ha fatto un disegno col suo personaggio preferito: il Grinch".

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