Il presidente della neopromossa, reduce dalla semifinale di Coppa Italia, ha parlato sulle pagine de Il Piccolo della stagione e degli obiettivi futuri
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Di rientro dagli Stati Uniti, il presidente della Pallacanestro Trieste Paul Matiasic ha fatto un bilancio della stagione in un'intervista concessa a Lorenzo Gatto, pubblicata da "Il Piccolo". A partire dalle Final Eight disputate a Torino, da neopromossa.
"Credo che la nostra esperienza nelle Final Eight possa essere considerata complessivamente positiva. Ci sono diverse ragioni per affermarlo: superando i quarti di finale abbiamo raggiunto un risultato che Trieste non vedeva da trent’anni, abbiamo dimostrato ancora una volta di essere tra le migliori squadre del campionato di Serie A e di poter essere davvero competitivi con chiunque, e nonostante l’assenza di Colbey (Ross, ndr) la squadra si è unita per raggiungere le semifinali. D’altra parte, però, non ho mai nascosto di essere una persona estremamente competitiva, che gioca sempre con l’obiettivo di vincere. Siamo arrivati a un soffio dal giocare la finale del torneo. C’è quindi un po’ di rammarico per aver avuto la possibilità di portare a Trieste il suo primo trofeo della sua storia, ma l’appuntamento è solo rimandato: torniamo a casa con la consapevolezza di essere al livello dei migliori".
Ambizione che non si limita solo alla crescita nei confini nazionali: Matiasic ha parlato anche di scenari europei.
"Abbiamo già battuto molti top team e ovviamente intendiamo affrontarli di nuovo tutti nei playoff. Non è un caso che così tanti ex giocatori Nba abbiano firmato con noi, e che altrettanti abbiano espresso il desiderio, tramite i loro agenti, di indossare i nostri colori. Siamo orgogliosi che la comunità del basket europeo abbia riconosciuto la solidità e gli attributi positivi della nostra organizzazione. Il percorso che abbiamo intrapreso è quello giusto, con un occhio allo sviluppo accelerato, per permetterci di giocare sui palcoscenici più importanti d’Europa".
Trieste nel corso della stagione ha ricevuto complimenti da tutti gli addetti ai lavori, compresi gli avversari. Un giudizio positivo che Matiasic estende anche alla crescita del basket italiano, dopo la vetrina di Torino.
"Ho la sensazione di un movimento che ha un grande desiderio di lasciarsi alle spalle i vecchi schemi e modi di fare impresa che hanno in qualche modo ostacolato la crescita del nostro sport in Italia in termini di evoluzione del prodotto, sponsorizzazioni e visibilità. Il mio dialogo con gli altri proprietari e presidenti dei club di Serie A mi ha lasciato l’impressione che siamo tutti d’accordo sul fatto che la qualità del gioco sia innegabilmente cresciuta, così come la competitività delle squadre".