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Chillo avverte Reggio Emilia: "Ora tante partite importanti, Faye si merita tutto"

L'ala dell'UNAHOTELS parla ai nostri microfoni: "Giocare in Champions è stimolante, Smith è un esempio"

di Giacomo Magnani
22 Nov 2024 - 12:00
 © IPA

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Con la sosta di LBA Serie A per la finestra dedicata alle Nazionali, in casa UNAHOTELS Reggio Emilia è l'occasione di tirare una riga e fare il punto. Intervistato da SportMediaset, Matteo Chillo ha così parlato: "Penso che dicembre sia un crocevia molto importante, avremo tante gare difficili e in trasferta. Dobbiamo continuare sicuramente a giocare partita per partita, sapendo che passeremo da un periodo veramente molto difficile. Ci siamo arrivati nel modo migliore, o comunque con un buon record e una buona dose di fiducia. Sono sempre dell'idea di guardare avanti, cercare di fare il meglio possibile".

Insieme a Vitali, Grant e Uglietti formi un importante nucleo di italiani: cosa avete cercato di trasmettere ai nuovi arrivati?
"Un po' la filosofia e il modo di giocare del coach, cercando di farli entrare nell'ottica del gioco e della vita esterna. Siamo disponibili per qualsiasi cosa, qualsiasi domanda. Ce l’ha chiesto anche il coach a inizio anno, abbiamo cercato di integrare gli americani al meglio".

Che obiettivi personali e di squadra ti poni per quest’anno?
"Il fatto di giocare la Champions League penso che sia stimolante per tutti quanti. A me piace molto, nonostante abbia già giocato delle coppe. In ogni cosa che faccio cerco sempre un miglioramento, che sia in campo, fuori, con i nuovi compagni. Cerco un miglioramento personale, almeno questo è uno dei miei target nella vita".

Che impressione ti sta facendo Momo Faye?
"Lo sto conoscendo sempre meglio come persona e penso si meriti tutto. Ci mette grande impegno tutti i giorni. Una cosa diversa da altri ragazzi con cui ho giocato è il fatto che ascolti veramente tanto. Percepisci quando gli parli che è una persona che ascolta. La sua crescita è sì merito del fisico, ma tanto merito anche alla persona. Secondo me soprattutto alla persona. Vediamo tanti giocatori che hanno un grande fisico, ma poi non fanno questi miglioramenti netti".

© IPA

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Visto che lo puoi osservare ogni giorno in allenamento, qual è il segreto di Jamar Smith che a 37 anni spesso porta a scuola avversari molto più giovani?
"Jamar è un esempio, professionista al 100%, una grande persona, un leader. In campo, quando la palla scotta, sappiamo a chi va. Cerca veramente di coinvolgere tutti quanti, tutti i giorni, e lui è veramente una persona che sto cercando di seguire. Ho una stima infinita nei suoi confronti".

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