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Nicolò Melli, l'ex capitano (per ora) poco rimpianto

Il leader di Italbasket è alla peggior stagione di Eurolega dal 2014/15: nel Fenerbahce ha un ruolo meno centrale rispetto a Milano. Ma ora che il gioco si fa duro...

06 Mar 2025 - 08:05
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2 punti, 2 rimbalzi, 1 assist, 11'36" in campo: i numeri che riassumono l'ultima serata di Eurolega di Nicolò Melli, nella vittoria del Fenerbahce del recupero del Round 8 a Parigi, sono ormai diventati una "normalità", nella sua stagione europea in gialloblu. Se la sfida da ex all'EA7 Emporio Armani Milano (stasera, ore 20.30) confermasse il trend stagionale di Melli, la sua sarebbe una presenza quasi tangenziale alla partita, a cui ci si era disabituati nel valutare le prestazioni di Nik, eccezion fatta per la sfortunata parentesi NBA tra New Orleans e Dallas.

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4.7 punti (64.3% da 2, 33.9% da 3 e 57.1% ai liberi), 4.0 rimbalzi e 1.8 assist in 16'58" di impiego per gara: per tornare a medie simili nella carriera di Melli in Eurolega bisogna tornare indietro di una decina di anni, all'ultima stagione della prima esperienza milanese da professionista. Nell'Olimpia 2014/15 di coach Banchi, capitanata da Alessandro Gentile e con Marshon Brooks prima alternativa realizzativa ad AleGent, l'allora 24enne Melli si alternava a Samardo Samuels e Linas Kleiza nel reparto lungo biancorosso: 5.2 punti (47.3% da 2, 33.3% da 3, 70% ai liberi), 3.5 rimbalzi e 0.8 assist in 20'48" di media.

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Da lì la volontà di uscire dalla zona di comfort tricolore, il biennio a Bamberg e quello al Fenerbahce, il paio di stagioni oltreoceano, il triennio con tanto di gradi di capitano all'Olimpia Milano e ora il ritorno sulla sponda asiatica del Bosforo, per tentare di conquistare un titolo di Eurolega che una carriera simile meriterebbe senza alcun dubbio. Che il Fener di coach Jasikevicius possa arrivare alla Final 4 di Abu Dhabi e coltivare serie ambizioni di titolo è probabile; che possa farlo, in base a quello visto sino al momento, soprattutto grazie a Nicolò Melli, è invece un grosso azzardo.

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Melli sembra star vivendo il processo inverso di quello vissuto nel 2021/22: dopo un biennio di scarsa considerazione e utilizzo tra Pelicans e Mavericks, per assorbire le richieste di un ruolo centrale per minuti e volume di gioco quali quelle dell'Olimpia Milano di Ettore Messina - arrivata pochi mesi prima a un canestro di Punter dalla finale di Eurolega di Colonia - furono necessari alcuni mesi di alti e bassi; accettando l'offerta turca, consapevole di abbracciare un ruolo più "marginale" e da regista difensivo, il passaggio dal Melli versione Milano al Nicolò versione Fenerbahce non ha mantenuto invariata l'efficacia sul parquet del capitano di Italbasket.

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Di giocatori poco appariscenti nella stagione di Eurolega ma decisivi quando più contava, tra Playoff e Final 4, ne è piena anche la storia recente: Chris Singleton, nell'Efes bicampione di Ataman; Usman Garuba, ai limiti della rotazione del Real Madrid 2020/21 ma poi capace di portare quasi da solo a gara5 l'Efes futuro vincitore; Chacho Rodriguez, un quasi ex giocatore nella stagione regolare 2022/23 per poi riaccendersi tra la serie col Partizan e la Final 4 di Kaunas e conquistare l'11° Eurolega/Coppa dei Campioni dei Blancos; Ioannis Papapetrou, oggetto misterioso del Panathinaikos 2023/24 fino a gara2 di Playoff col Maccabi Tel Aviv. È la speranza del Fenerbahce e, più "egoisticamente", anche quella di tutti i tifosi azzurri: un Melli che chiude in crescendo la stagione col Fenerbahce, probabilmente all'ultimo ballo con la canotta di Italbasket, potrebbe rivelarsi uno dei fattori decisivi in EuroBasket 2025.

Perché ciò di cui è capace un Melli non "in gestione" è ormai risaputo. I tifosi dell'Olimpia Milano incrociano le dita affinché la "vendetta dell'ex" possa non consumarsi, rinviando di un'altra gara l'inizio della vera stagione del vero Nik.

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