Il coach dell'EA7 a caccia del terzo scudetto di fila: "La Virtus ha il vantaggio del fattore campo, con una serie a 5 non puoi sbagliare"
di Enrico De SantisIl 12 maggio, subito dopo l'inattesa sconfitta al Forum in gara 1 dei quarti contro Trento, Milano s'interrogava: dopo le delusioni in Coppa Italia ed Eurolega è a rischio anche il cammino verso lo scudetto? Da quel giorno tante cose sono cambiate in casa Olimpia: ora è una squadra che gioca una pallacanestro di livello e lotta unita verso l'obiettivo. Ne abbiamo parlato con coach Ettore Messina.
Dopo la sconfitta di gara 1 contro Trento è scattato qualcosa in voi: è stato più un click mentale o tattico?
“È stata una sberla importante, un secchio di acqua gelata in faccia. Nessuno di noi aveva intenzione di iniziare i playoff in quel modo. Come sempre in questi casi, sono poi le motivazioni individuali e la voglia di fare le cose insieme ai propri compagni che sono salite a un livello diverso”.
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Possiamo dire che l’Olimpia arriva all’appuntamento finale nel momento in cui sta giocando la sua miglior pallacanestro?
“In campionato probabilmente sì. Abbiamo vinto partite importanti anche in Eurolega, contro squadre che sono andate molto avanti. È l’Olimpia migliore come continuità: nelle ultime 6 partite abbiamo sempre fatto qualcosina in più, durante l’anno non era accaduto. Questo anche grazie al fatto che siamo riusciti a giocare 6 partite con gli stessi 12 giocatori, a parte Shields che ha avuto un problema fisico che gli ha fatto saltare parte della serie con Trento”.
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Visto l’andamento di quarti e semifinali è d’accordo con quanti sostengono che l’Olimpia sia favorita rispetto alla Virtus?
“Neanche un pò. Sono due anni che, a parte una sola volta, tra noi ha sempre vinto chi ha giocato in casa, tra Eurolega e playoff di campionato. E in queste finali loro hanno il vantaggio del fattore campo. Sicuramente non ci sentiamo favoriti. Abbiamo di fronte una squadra di altissimo livello in una serie che è diventata più corta rispetto al passato: una serie a 5 partite ha un margine di errore molto ristretto”.
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Stiamo vedendo un Mirotic che sembra essere finalmente "dentro" al tessuto della squadra: pensa di aver trovato i giusti equilibri per farlo rendere al meglio?
“Abbiamo trovato un buon equilibrio di squadra che ha aiutato non solo lui. Voigtmann, ad esempio, ha giocato delle buonissime partite, Tonut sta facendo molto bene. Nikola salta più agli occhi perché va più spesso al tiro, ha più possessi in cui va a finalizzare l’azione. Ma tutto è figlio di un equilibrio e di una coesione di squadra ora diversi”.
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Banchi, Belinelli, Shengelia: chi dei 3 la terrà sveglio fino a tardi nelle prossime notti?
(sorridendo) “Con tutto il rispetto per Luca, credo che Belinelli e Shengelia siano due bei problemi…”.
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