Il playmaker del Monaco votato da tifosi, media, capitani e coach delle squadre che partecipano al più importante torneo continentale
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Nell'estate del 2013 una squadra dell'allora terza serie italiana, la Paffoni Omegna, ingaggiava un 22enne americano di Portland di nome Michael Perry James. È partita da lì, da un piccolo comune piemontese di poco più di 14mila anime, la carriera del giocatore che 11 anni dopo avrebbe vinto - con pieno merito - il titolo di MVP dell'Eurolega.
38 volte in doppia cifra su 39 partite, con una media di quasi 18 punti a gara. Ma non solo: 4.1 rimbalzi (record in carriera), 5.1 assist e un miglioramento della percentuale del tiro da 3 dal 27% dello scorso torneo al 37% di questa stagione.
Numeri che basterebbero a giustificare la vittoria del prestigioso premio individuale, assegnato in passato ai vari Navarro, Diamantidis e Doncic, per fare tre nomi.
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Per dare ancor più lustro alla sua stagione aveva anche raggiunto un altro grande traguardo in stagione, diventando il miglior marcatore di sempre nella storia dell'Eurolega davanti a Vassilis Spanoulis (anche lui vincitore dell'MVP in passato).
James diventa il primo giocatore americano a ricevere il trofeo di miglior giocatore della stagione dai tempi di Anthony Parker, unico a vincere per due volte (2005 e 2006) l'ambito premio.