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Milano, Ricci: "Volevo essere Robin, in campo penso sempre alla squadra"

08 Mar 2025 - 10:07

Intervistato da Umberto Zapelloni su Il Foglio, Pippo Ricci ha spiegato il motivo del titolo del suo libro "Volevo essere Robin": "Volevo essere Robin”, in uscita il prossimo 18 marzo: “Robin però è quello che magari lavora di nascosto, ma lavora da solo, facendo anche il lavoro sporco rispetto a quelli che sono abituati a segnare 30 punti o essere tutti gestori. Io sono partito dal basso e viene fuori un po' il mio carattere altruista che mi porta a fare qualcosa che gli altri non fanno. Nella mia carriera sono stato capace ad adattarmi all'esigenza di ogni squadra in cui ho giocato, di prendere un rimbalzo in più, una difesa in più e, in caso ce ne fosse bisogno anche una gomitata in più. Ho sempre cercato di essere duro. Non sporco, ma duro. Io dico sempre ai miei compagni: we have to play hard". Sono uno super competitivo, ho questa fame dentro che mi ha portato anche in allenamento a volere voler far bene, voler vincere, perché se perdo in allenamento poi mi arrabbio. E così ero anche nello studio, prima al liceo e poi a matematica. Credo nel lavoro quotidiano e ci credo tantissimo, mi rifugio in quello quando le cose non vanno male e trovo lì le mie soddisfazioni".

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