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Napoli esonera coach Milicic. L'ad Della Salda: "Decisione inevitabile"

L'esonero del croato lascia i campani sul fondo della classifica ma non senza risorse. La Coppa Italia 2024 è la fotografia di un'esperienza memorabile. Ramondino e Buscaglia in corsa per la successione

18 Nov 2024 - 10:30
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Bisogna partire dalle dichiarazioni dell'Amministratore Delegato di Napolibasket, Alessandro Dalla Salda, per comprendere al meglio il peso emotivo della drastica decisione presa dalla dirigenza campana. "Igor resterà nella storia di questo club, anche soltanto per la Coppa Italia vinta lo scorso anno. Allo stesso tempo la decisione l'abbiamo ritenuta inevitabile dopo l'8° sconfitta consecutiva in questo inizio di campionato". Nonostante un roster costruito a stretto contatto con Pedro Llompart in estate, l'impegno in prima persona per reclutare profilo del calibro di Kevin Pangos e le promesse di rinnovata competitività, anche a fronte di partenze pesanti, l'esperienza di Igor Milicic sulla panchina di Napoli si è conclusa col 69-84 casalingo con Treviso.

Con una rosa già parzialmente rinnovata dall'inizio di stagione, il coach croato - comunque ancora saldo al comando della Polonia, che allenerà proprio in queste settimane di "pausa" dei campionati nazionali - era in bilico almeno da un paio di settimane, in particolare dopo la clamorosa rimonta subita contro la Reyer Venezia nella 6° giornata. Nemmeno gli innesti in corsa di Erick Green e Ben Bentil hanno sortito effetto immediato, non garantendo una tenuta costante per tutti i 40' a un gruppo con potenzialità comunque evidenti.

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A livello statistico, infatti, i numeri prodotti dalla gestione di coach Milicic nel 2024/25 non sono così impietosi, soprattutto se rapportati al record di 0-8 da cui il prossimo allenatore dovrà ripartire - il progetto più ambizioso sarebbe un legame pluriennale con Marco Ramondino, ancora senza panchina dopo l'esonero a Tortona nella passata stagione. Ma occhio all'opzione Maurizio Buscaglia

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Quasi una stagione e mezza, quindi, nella quale Igor Milicic ha comunque contribuito a scrivere alcune delle pagine più memorabili del basket napoletano. L'avvio di stagione scorso, gli sprazzi offensivi del quintetto Ennis-Pullen-Brown-Zubcic-Owens, soprattutto la settimana della Inalpi Arena e la conquista della Coppa Italia. Il primo trofeo dopo 18 anni di astinenza (Coppa Italia 2006 a Forlì) ha rappresentato uno dei picchi della pallacanestro italiana contemporanea, culmine di una esemplare gestione tecnica, tattica ed emotiva del gruppo squadra.

Alle prestazioni di Ennis e dai canestri decisivi di Pullen, tuttavia, coach Milicic non aveva saputo dare continuità già nella seconda metà di 2023/24. Una coincidenza su tutte rispecchia l'astinenza così prolungata di risultati - non di prestazioni, talvolta di alto livello. L'8° giornata di LBA aveva visto affrontarsi Napolibasket e Nutribullet Treviso già nella passata stagione: il 19 novembre 2023, i 19 punti di Pullen e i 18 di Zubcic mantengono Napoli al 2° posto in classifica e prolungano la striscia negativa dei veneti. Coach Vitucci, nonostante lo 0-8 iniziale, è confermato sulla panchina di Treviso, riuscendo a ingranare un paio di settimane più tardi e conducendo un roster da metà classifica a una salvezza di rincorsa.

Il 17 novembre 2024, a campi invertiti, sono stati i 26 punti di Bowman e un ultimo quarto da 16-29 - i campani hanno vinto solamente uno degli 8 quarti quarti disputati in stagione, tra l'altro ininfluente (31-17 a Sassari, in una partita persa di 18...) - a "condannare" Napoli allo stesso record, ancora privo di vittorie.

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Nell'ultimo anno solare - escluse Coppa Italia, Supercoppa e amichevoli - Napoli ha disputato 30 partite di LBA, vincendone 8. Comprensibili, quindi, le parole dell'AD Dalla Salda: "Non vogliamo arrenderci e cercare una salvezza che oggi sembra impossibile ma che abbiamo ancora il tempo di conquistare, una salvezza che oggettivamente è molto complicata". L'esempio più fresco da seguire è proprio quello di Treviso. Roster e guida tecnica hanno subito più variazioni, certo. Ma il lavoro di Igor Milicic lascia comunque un'eredità storica.

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